1. La streamer – Capitolo 3 – Epilogo


    Data: 13/03/2023, Categorie: Erotici Racconti Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Gay / Bisex Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu

    ... quel cazzone, di certo non sarebbe stata pronta per qualcosa di simile a quel dildo.
    
    L’orgasmo che ne seguì, diversi minuti dopo, durante i quali mia cugina sotto di lei non fece altro che ansimare, completamente stordita, non fu certo il più potente della sua vita, ma di certo il più soddisfacente. Socchiuse gli occhi mentre la sua mente si svuotava di ogni pensiero e veniva invasa dal piacere, riempiendosi allo stesso tempo i suoi polmoni di aria del mattino e il retto di mia cugina con il cazzo di gomma.
    
    Quando, dopo un ultimo colpo di bacino e uno schiaffo sulla natica destra, in cui rimase l’impronta rossa e dolorosa della mano, lo estrasse quasi a fatica, afferrandolo con una mano, come facevano spesso gli uomini.
    
    Scese dal letto, quindi mise le mani sotto il corpo di mia cugina, rivoltandola verso l’alto. Lei stava boccheggiando, rossa sul viso rigato dalle lacrime. – Dai, abbiamo quasi finito. – la rassicurò Teresa, con un sorriso. – Anche a me, la prima volta, ha fatto parecchio male, ma ormai non ci faccio quasi più caso.
    
    Risalì sul letto sedendosi sul piccolo seno di mia cugina, il cazzo di plastica sotto al suo mento. – Apri la bocca, tesoro. – le disse, melliflua.
    
    Michela la serrò, sbarrando allo stesso tempo gli occhi, sconvolta.
    
    La ragazza le chiuse le narici con due dita, dicendo, sempre con la voce che userebbe con un bambino discolo: – Ho letto la chat della trasmissione di questa notte, e mi hai messo in bocca il vibratore per ripulirlo ...
    ... dagli umori della mia fica. Però a me il gusto della mia fica piace. La domanda è: a te piace il sapore del tuo culo?
    
    Già a corto di ossigeno, Michela dovette cedere e spalancare la bocca per non soffocare. Ebbe letteralmente il tempo di due profondi, avidi respiri, prima che la sua ex prigioniera, sempre con il cazzo posticcio in mano, non glielo infilasse tra le labbra.
    
    Michela, spaventata, disgustata, inorridita, emise un grido che si tradusse in un verso inarticolato, muovendosi convulsa, sebbene fosse impossibilitata a fare qualsiasi cosa. L’altra l’afferrò per le tempie, sollevò il culo, e poi cominciò a stantuffarle nella bocca. Un suono liquido, viscido, accompagnò ogni colpo d’anca, presto alternato dai gemiti di piacere di Teresa.
    
    La cosa proseguì per quasi dieci minuti, durante i quali Michela dovette trattenere il vomito, cercando di respirare dal naso completamente pieno di muco per le lacrime, guardando la pancia di Teresa avvicinarsi e allontanarsi in continuazione. Le doleva la mascella per riuscire a contenere il cazzo di plastica che la stava violentando, ma mai quanto il suo povero culo… Dopo quella volta, avrebbe potuto darlo a Salvator ogni volta che voleva, senza farsi pensieri.
    
    Teresa venne per la seconda volta quella mattina, e questo orgasmo fu di gran lunga migliore del precedente. Per quanto avrebbe voluto essere davvero dotata di un vero cazzo per sborrare in bocca alla troia mora, dovette accontentarsi di un invidiabile schizzo di acqua ...