1. Tortura cinese - cap. 3: funi


    Data: 11/03/2023, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: quiora, Fonte: Annunci69

    Grazie a Paola avevo scoperto il lato oscuro della casa.
    
    Come in quei film dove urtando per caso un candeliere si gira la libreria e si scopre una stanza nascosta.
    
    Tutto era iniziato da quelle bacchette cinesi che lei aveva “casualmente” ritrovato.
    
    Da allora erano passate poche settimane, ma molto intense. Il gioco bdsm con lei si era sviluppato coinvolgendomi come mai mi era capitato.
    
    La curiosità di scoprire altri interessanti segreti mi aveva portato in cantina. Era molto spaziosa, alta, asciutta e col finestrino che dava sulla strada. Perfetta per essere trasformata in una banale tavernetta.
    
    Ma mi destava interesse proprio per com’era, abbandonata da anni. Polvere e ragnatele, vecchi mobili, un banco da lavoro con attrezzi. E, particolare che mi colpì, un robusto gancio fissato al centro del soffitto.
    
    La mia fantasia mi portò ad immaginare che quel luogo tetro e abbandonato potesse essere il perfetto dungeon.
    
    Rovistando tra attrezzi e casse trovai una lunga corda di canapa, un verricello, altri oggetti che la mente mi fece subito destinare ad un uso molto particolare.
    
    Lavai la corda e l’ammorbidii battendola a lungo per darle morbidezza e flessibilità, poi la tagliai ricavandone quattro pezzi da otto metri l’uno.
    
    Ad un vecchio manico di scopa fissai due cinture ricavandoci un divaricatore per le gambe.
    
    Non serviva altro. Il dungeon era perfetto, attrezzato, attendeva solo di essere usato.
    
    Paola arrivò puntuale. Si accontentò di un bacio ...
    ... a labbra sfiorate mentre le controllavo il compito assegnato: avrebbe dovuto scucire i leggins al cavallo, per una spanna, così se si fosse chinata avrebbe messo in bella vista ano e genitali. Verificai introducendole un dito che tutto fosse a posto, e che si fosse pure ben pulita.
    
    “Molto bene, compito da otto. Però cinque in condotta.”
    
    “Perché, Professore?”
    
    “Cosa significa quel cuoricino che mi hai mandato ieri nel messaggio?”
    
    “…Che la ringraziavo per l’insegnamento che mi aveva dato, Professore…”
    
    “Balle. Sai perché me lo hai mandato? Perché speri che io ricambi le tue avances. Pensando che diventi più indulgente. Un qualsiasi, banale amante che sbava perché tu gliela dia.”
    
    “No, Professore… era un cuoricino del tutto innocente.”
    
    “Dimostramelo. Vediamo se saprai resistere alle tentazioni o ti comporterai da quella puttanella viziosa che sei.”
    
    Mi sforzavo di non ridere sostenendo la parte del master che se le inventa tutte.
    
    Mi misi alle sue spalle e le presi i seni nelle mani, stringendole forte i capezzoli, iniziando a baciarle e mordicchiare le orecchie, poi il collo, scesi con le mani lungo i fianchi, mi infilai sotto la camicetta graffiandole la schiena, risalii sulla nuca, tra i capelli… Sotto le mie carezze un po’ dolci e un po’ violente si fletteva e dimenava sempre più lasciva e provocante. Infilai le dita nell’apertura del cavallo frugandola sia davanti che dietro, gliele portai alla bocca, cariche del suo muco filante e odoroso. Le succhiò ...
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