1. Al cesso pt.1


    Data: 06/02/2023, Categorie: pissing, Autore: Eromenos, Fonte: EroticiRacconti

    Sono affamata. Le troie come me sono sempre affamate. Entro in un cesso pubblico per svuotarmi la vescica e se non trovo di meglio per smanettarmi il cazzetto da checca che mi ritrovo. Il bagno mi accoglie con una vampata del mio profumo preferito: piscio e odore di maschio. Appena lo sento il mio buchetto reagisce istintivamente, preparandosi ad essere sfondato. Che palle, il cesso è deserto. Vado verso gli orinatoi, mi alzo la gonna vergognosamente corta, soprattutto per una come me, e vedo il mio pisellino in tiro, per quanto gli è possibile, sbucare dalle calze a rete. Comincio a pisciare e due tre volte mi si fa avanti l’idea di mettere una mano a coppa sotto il getto e bere la mia stessa rugiada. A un certo punto sento la porta aprirsi, ma non richiudersi. Chi è entrato deve essersi bloccato guardando la scena. Non capita tutti i giorni di vedere una come me, vestita da troia quale sono, con le calze a rete sulle gambe liscissime e lunghe, con i tacchi a spillo, in minigonna e un giacchetto di pelle e i capelli neri lunghi e lisci, davanti a un orinatoio. Continuo a pisciare tranquilla anche se sento un brivido alla schiena. La porta si chiude, ma sento girare il chiavistello. Mi sto eccitando...
    
    Sento dei passi avvicinarsi verso di me. Mi arriva accanto. Sento il suo odore di maschio e mi fa impazzire. Anche se ho finito di pisciare rimango immobile e cerco di fissare l’orinatoio, ma con la coda dell’occhio riesco a vedere dai sui jeans un pacco bello pronunciato. ...
    ... Senza chiedermi nulla, mi mette una mano sotto la gonna e da dietro mi afferra le palle. Le stringe e le stritola con la sua mano vigorosa cacciandomi di bocca un gemito. “Ehi ragazzi, la troia non porta le mutande” dice rivolto dietro di me “non va più di moda portarle?” e dà un altro strattone alle palle facendomi mugolare. Abbasso lo sguardo fingendo vergogna, ma in realtà sono in calore come una cagna. Non è da solo! Chissà quanti maschi ci sono dietro di me che vogliono sfondarmi... se avessi la fica al posto di questo cazzetto inutile sarebbe già fradicia...
    
    Il tizio mi lascia le palle e con un dito comincia a premere sul mio buchetto “Senti senti, bello stretto come piace a noi” e ride sguaiatamente seguito dai suoi amici. “Girati puttanella”. Obbedisco sempre tenendo lo sguardo basso. Mi apre la giacca e guarda io mio top nero di pizzo. Non c’è neanche un pelo su tutto il mio corpo. La barba non mi è mai cresciuta, mentre quando ho bisogno di depilarmi, vado a battere su qualche strada e rimedio sempre i soldi. “Spogliati, veloce” mi ordina, cominciando a massaggiarsi il pacco da sopra i pantaloni. Sfilo la giacca e mi guardo intorno per cercare dove appoggiarla e vedo che con lui ci sono quattro amici. Sono cinque ragazzoni muscolosi e palestrati, tutti alti più di 1.80, t-shirt e jeans, tranne uno, dietro a tutti che porta un completo blu. Non faccio in tempo a finire la ricognizione dei miei scopatori, che il ragazzone davanti a me mi molla una sberla fortissima ...
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