1. Duchessa - capitolo I - La schiava e la sua padrona


    Data: 05/02/2023, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Koss, Fonte: EroticiRacconti

    ... poi l’accarezzò sulla schiena e Julia si piegò sulle braccia, le sue tette toccarono la superficie del tavolo e il suo culo imponente si sollevò e ondeggiò mettendosi in mostra per il piacere di tutti.
    
    Remy si avvicinò a quel culo e staccò una clip dalla cintura, poi la seconda, quindi prese la fascia che passava in mezzo alle gambe della schiava e tirò. La fascia di cuoio venne via con un risucchio che fece ridere molti. Alla fascia erano applicati due dildi che vennero fuori dai buchi della schiava lasciandoli aperti ed arrossati. La Padrona accarezzò gli orifizi con il frustino facendo sussultare la schiava, poi ordinò a Julia di distendersi supina sul tavolo, piegare le ginocchia, allargare le gambe, mostrare la fica al pubblico. Julia ubbidì, la fica era rossa e aperta e Remy fece passare due cordicelle tra gli anellini, una sugli anellini di destra e una su quelli di sinistra, che legò rispettivamente alle cosce della schiava mantenendo aperta la fica. - Ora stai ferma – ordinò la Mistress, poi fece un cenno ad uno degli invitati che bloccò i polsi della schiava sul tavolo. Per quanto Julia fosse ubbidiente non si poteva escludere che istintivamente non cercasse di proteggersi e persino ribellarsi a quello che stava per succedere. Il primo colpo arrivò diritto e forte proprio sulla fica della schiava che sussultò e gridò, ne seguirono molti altri sull’interno delle cosce dati di diritto o di sbieco, qualcuno anche sulla pancia, la schiava soffriva, si agitava ...
    ... muovendo il bacino, urlava e chiedeva pietà, ma la padrona fu inflessibile come insensibili furono padroni e padrone che iniziarono ad accarezzare lubricamente la schiava sofferente e piangente sulle tette. Fecero di più che accarezzarla, strizzarono tette e capezzoli sentendola dolersi e penare non solo attraverso le grida, ma soprattutto attraverso il suo corpo vibrante e contorto. Poi la padrona smise e mentre tutti anfanavano sul corpo della schiava, Remy, accarezzandola sulla vulva gonfia e rossa, le dava ristoro. Julia venne singhiozzando. Dopo qualche minuto gli ospiti furono distratti dall’ingresso nel salone di due giovanotti seguiti dalle loro schiave nude. Erano giovani, sia i padroni che le schiave e, come era naturale che fosse, l’attenzione fu tutta per loro.
    
    Remy ne approfittò per una lunga e concitata discussione con il suo amico avvocato. Al termine della discussione Remy andò a cercare la sua schiava e la trovò alle prese con i due russi. Julia non aveva ricevuto ordini dalla sua padrona e cercava di difendere le sue virtù temporeggiando, ma sapeva che non sarebbe riuscita a farlo per molto, lei era lì sola, indifesa e nuda mentre i due giovanotti erano belli grossi e decisi a farsela, per ora si accontentavano di tastarla come una vacca, ma presto sarebbero passati alle maniere forti.
    
    Remy guardò con interesse i giovanotti, li soppesò e poi disse loro – la volete? - Non era neanche necessario rispondere.
    
    - Andiamo a casa mia allora staremo più comodi e la ...