1. Duchessa - capitolo I - La schiava e la sua padrona


    Data: 05/02/2023, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Koss, Fonte: EroticiRacconti

    Le due donne erano molto simili e anche molto differenti. Intanto la prima era una Padrona e l’altra la sua schiava, erano entrambe quarantenni anche se la Padrona aveva qualche anno in più della schiava, la Padrona aveva da poco superato i quarantacinque, la schiava era più vicina ai quaranta. Erano entrambe alte e bionde, ma mentre la padrona era sinuosa e snella la schiava era statuaria e matronale, la Padrona era sciolta e sicura, l’altra era più rigida e naturalmente sottomessa. Entrambe avevano un aspetto nordico, il viso della Padrona era malizioso con gli occhi castani e un costante sorriso beffardo, l’altra aveva gli occhi grigi tendenti al viola e un atteggiamento remissivo e contrito in netto contrasto con l’imponenza del suo corpo.
    
    La Padrona aveva una grazia felina e pericolosa che metteva in mostra le sue belle forme, l’altra era più controllata e si mostrava solo se richiesto anche se aveva un fisico naturalmente esuberante per le sue generose forme.
    
    La schiava aveva gambe forti e tornite, tette grosse, un culo importante e spalle robuste. Il viso era di un nobile ovale, un naso perfetto, belle labbra pronunciate. La Padrona aveva tutti questi attributi che esibiva con grazia, ma era tutto più sinuoso, morbido e curvo. La schiava aveva i capelli lunghi portati generalmente a crocchia che le davano un aspetto castigato. Si poteva definire una signora bene, di buona famiglia e volendo anche algida e distaccata anche se cosciente della sua bellezza. Un ...
    ... netto contrasto con quello che la sua Padrona pretendeva e otteneva da lei quando lo richiedeva con un semplice schiocco delle dita, ovvero che fosse una troia, la sua troia. Ma era qualcosa che doveva avvenire solo quando la Padrona lo voleva, per il resto alla Signora andava bene che la sua schiava non fosse appariscente, anzi che si mostrasse castigata, quasi pudica.
    
    La Padrona era bella e aveva i capelli lunghi, ma lei li portava sciolti sulle spalle. La Padrona era seducente ed accattivante, ma diventava terribile quando la schiava non era pronta a soddisfare i suoi desideri.
    
    Era quasi l’alba e la schiava era in ambasce sottoposta come era all’assalto di due giovanotti venticinquenni che da diverso tempo la stavano usando come una baldracca, mentre la cameriera di Remy stava consumando la lingua sulla fica della sua Padrona, stravaccata sul divano nuda e molle per i molteplici orgasmi.
    
    La schiava si chiamava Julia ed era danese, la cameriera si chiamava Blue, la Padrona Remy, era un nome d’arte, lo usava ormai da qualche decennio e lei stessa non si sentiva chiamare con il suo vero nome quasi mai. Remy era romana.
    
    La Mistress era una professionista, non vendeva sesso, quello lo praticava con uomini e donne che desiderava e senza interesse, ma vendeva punizioni ed umiliazioni sia a uomini che a donne, a caro prezzo. Remy partecipava e organizzava anche eventi piccanti, guadagnava bene anche con quelli. Remy era molto richiesta, ma anche molto riservata e anche per ...
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