1. La distanza ci rende intoccabili


    Data: 15/10/2017, Categorie: Autoerotismo Etero Autore: Gibarian, Fonte: RaccontiMilu

    é notte. Sono nella mia camera, arriva un messaggio sul telefono, sei tu.
    
    “Ho voglia di te”, mi scrivi.
    
    “Ti stavo pensando anch’io”, la lontananza, seppur breve, si sta facendo sentire sempre di più e mi manchi da morire.
    
    Non devo nemmeno aspettare di appoggiare il telefono sul comodino, sotto il tuo nome resta fissa la scritta ‘online’, non vuoi perdere nemmeno un minuto.
    
    “Vorrei essere nel letto con te”.
    
    E io vorrei averti qui, “Non sai quanto lo vorrei anch’io… E cosa ti farei”. Non facciamo l’amore da giorni, il non vederti e toccarti me li fa sembrare mesi.
    
    Tagliente e secca come sempre mi incalzi immediatamente, “Che cosa mi faresti? Sentiamo”.
    
    Ti piace sentirtelo dire, sentire quanto sono attratto da te. Eccitarti con le mie parole.
    
    “Sei sola? Vuoi davvero saperlo?”.
    
    “Sono sola nel mio lettino…”, sai che cosa sta per iniziare e lo vuoi, l’hai cercato fin dal primo messaggio.
    
    “Se tu fossi qui, a letto con me, ti bacerei, non resisto lontano dalle tue labbra quando siamo vicini”.
    
    “Solo due bacetti? Mi aspettavo qualcosa di più…”, sei tremenda, non hai pazienza nemmeno nella fantasia.
    
    “Mi metto dietro di te, sul fianco, ti alzo i capelli e ti bacio il collo. Mi piace succhiarti la pelle e mordicchiarti appena sotto la nuca”.
    
    “Ora mi piace, sai che ho solo il perizoma? Fa tanto caldo qua…”.
    
    Quanto vorrei essere con te, “Mi sto eccitando, avanzo col bacino e ti schiaccio il cazzo tra le natiche, ti piace quando lo faccio. Con una ...
    ... mano ti massaggio il seno, con l’altra scendo accarezzandoti prima la pancia, poi il pube caldo e infine la adagio sulla tua patatina”.
    
    “Mmh…è già tutta umida, infilaci un dito”, questa è una tortura, io voglio farlo sul serio, non per messaggio!
    
    “Te ne infilo due, sei talmente bagnata che già lo sentivo dalle mutande, inizio a massaggiartela dall’alto in basso e piano piano inizio a interessarmi sempre di più al tuo clitoride”.
    
    “Mi sto toccando, continua!”
    
    “Ti sento sospirare e con una mano cerchi alla cieca il mio cazzo, inizi a segarmi lentamente sentendo quanto è grosso e puntandolo nel solco del tuo culo. Indietreggi col bacino per sentirlo di più ma ti blocco subito e ti schiaccio sul letto salendoti sopra”, hai un culo che è una favola.
    
    “Mi piace quando lo fai, levami le mutande che voglio venire…”
    
    “Te le sfilo fino ai piedi baciandoti le gambe, ti metti a quattro zampe e quando mi avvicino a darti un bacio sulla bocca mi sussurri ‘mettimelo dentro…’. Lento ma costante te lo infilo fino in fondo e inizio a scoparti ritmicamente, una mano sul tuo fianco e l’altra sulla nuca. Sento la cappella che sfrega dentro di te”
    
    La sua risposta tarda ad arrivare, mentre mi sego al buio continuo a fantasticare per conto mio. Mi piace sentirti ansimare, ti faccio cadere con la faccia sul materasso e pompo con colpi decisi spingendolo fino alle palle. Il tuo respiro si fa profondo e rumoroso, stai per venire ma solo la solita stretta al cazzo mi da conferma del ...
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