1. Un dono


    Data: 01/07/2018, Categorie: Etero Autore: BlackCat, Fonte: RaccontiMilu

    Me lo chiedi… lo vuoi.
    
    Come tutti gli uomini. Mi è successo sempre.
    
    Mi avete, avete il mio corpo, le mie mani, la mia bocca…
    
    Ma no! Non basta! Voi volete di più! Sempre.
    
    E io non mi dono.
    
    Il mio retro, il mio posteriore, il lato B… insomma, il culo per me è una cosa di immenso valore.
    
    Non è una cosa che può prendersi chiunque. E’ un dono, il dono più grande che posso fare.
    
    E non è certo una cosa che hanno avuto in molti. Anzi. E loro erano speciali. Molto. Immensamente.
    
    Però… anche tu sei speciale. Tanto. In un modo che ancora non conoscevo.
    
    Il tuo modo di fare, discreto ma deciso, le tue incursioni nel mio cervello, sul mio corpo…
    
    Tutto è speciale.
    
    E mi fai sentire bene.
    
    E mi vuoi. Vuoi tutto di me.
    
    E io continuo a dirti che non sono pronta. E lo sai… sai il valore che metto in questo atto. È una cosa privata, segreta, solo mia. Per questo donarlo è un gesto così difficile.
    
    Non ho mai capito le donne che concedono subito tutto. Che senso ha? È come svendersi.
    
    Ma io… io dono. E ho deciso che è giunto il tempo. Anzi, che è giunto il momento. Quello che c’è tra noi merita questo dono.
    
    Così ci diamo appuntamento nel solito posto. Mi baci e mi guardi. Vedi che ho uno sguardo strano, una luce particolare negli occhi, ma non dici niente. Ti limiti a guardarmi con quello sguardo inclinato, un po’ sopra e un po’ sotto gli occhiali…
    
    Raggiungiamo l’albergo e facciamo il checkin… anche se ormai ci conoscono sono sempre un po’ tesa ed ...
    ... imbarazzata quando sono qui alla reception… è chiaro cosa siamo venuti a fare, è evidente… e il ragazzo al banco non fa una piega, ci regala il suo solito sorriso e ci da la chiave. La stessa camera. Mi chiedo se lo faccia apposta o se è il caso che ci dà sempre lo stesso numero. Il 38. Ultimo piano in fondo al corridoio. Lontano da sguardi e orecchie indiscrete. Con la finestra che dà sul retro, verso il niente. Così possiamo tenere le tende aperte e stare nudi e muoverci in stanza senza alcun problema.
    
    Varcata la soglia mi spoglio. Le tue mani mi aiutano, accarezzando il mio corpo sfilandomi i vestiti, incrociandosi con le mie che sfilano i tuoi, le lingue allacciate in un bacio profondo e intenso ma dolce. Un antipasto del pranzo che stiamo per fare.
    
    Nuda. Nudo. Un passo indietro. Mi guardi.
    
    “Carina” me lo dici inclinando la testa. Vuol dire molto di più della semplice parola. Lo so benissimo. Lo so perché lo dici quando passi la mano sulle mie cosce… “Carina” … quando mordi i miei seni… “Carina” … quando baci il monte di venere… “Carina”… quando assaggi la mia eccitazione…
    
    La tua bocca attaccata al mio sesso beve alla fonte del mio piacere. Le tue dita tormentano un capezzolo tirando e torcendo mentre gemo e la mia voglia cresce…
    
    La senti. Mi vuoi. Mi prendi. Con decisione. Con forza…
    
    Dalla mia gola suoni indistinti, segnali del mio piacere. Non so mai dire quello che desidero, quello che voglio. Ma devo riuscirci. Tu non lo chiedi mai mentre mi prendi. Lo ...
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