1. I lontani vicini- cap. 1 di 2


    Data: 01/07/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Zindo, Fonte: Annunci69

    Eccolo il numero 6/c di queste villette a schiera. E' questa la casa di Claudio e Giorgia.
    
    E' stato facile trovarla, Claudio mi ha dato informazioni precise sul come fare per arrivarci dopo essere uscito dal casello autostradale.
    
    Scendo dalla macchina, leggo sul pulsante del campanello vicino al cancello il cognome di Claudio. Pigio. Aspetto che qualcuno apra o chieda dal citofono chi ha suonato.
    
    Non accade nessuna delle due cose
    
    Può darsi che Claudio sia ancora al lavoro, ma Giorgia dovrebbe essere in casa.. Tra l'altro vedo le persiane alzate sia alle finestre del piano rialzato che a quello superiore.
    
    Riprovo a suonare. Questa volta sono certo che il campanello elettrico ha risuonato all'interno. Però non succede ancora nulla.
    
    Strano però. Non sono arrivato all'improvviso. Li ho avvertiti all'ora di pranzo che sarei arrivato questa sera e non domattina come precedente programmato.Sono passate le diciotto ormai e mi avevano detto che non c'erano problemi; che da dopo le due Giorgia sarebbe stata certamente in casa e che anche Claudio questo pomeriggio avrebbe smesso di lavorare prima del solito.
    
    A causa della mancata erogazione di energia elettrica , per lavori sulla rete dell'Enel, io oggi ho lavorato fino alle undici. Per questo ho deciso di anticipare la partenza già programmata per domattina, chiedendo telefonicamente a Claudio se creavo problemi.
    
    Mi hanno detto di no, anzi sia lui che la moglie mi sono sembrati contenti di questo ...
    ... anticipo.
    
    Pazienza. Tra poco uno dei due tornerà.
    
    Aspetto.
    
    Non è necessario. Ecco, mi sento chiamare. Guardo verso l'alto della casa. Su una specie di balconcino che pare ritagliato nel tetto spiovente del piano superiore, vedo Claudio. E' stato lui a chiamarmi. Sorride felice ed agita la mano dicendomi “Aspetta che ti apriamo. Quassù non ho il pulsante per aprirti, faccio scendere subito Giorgia”.
    
    E' visibilmente contento di vedermi, però mi sorprendono sia la sua voce affannata, come se avesse il fiato grosso, sia il suo corpo sudato, vistosamente sudato, anche visto da questa distanza.
    
    IL cancello si apre con il comando elettrico azionato dall'interno; manualmente si apre anche il portoncino a pochi metri da me. Dall'anta sporge la testa di Giorgia; prima di apparire a figura intera sulla soglia, già mi sorride e mi invita ad entrare facendo capolino da dietro l'anta.
    
    Sono davvero imbarazzato. Non avevo mai visto prima Giorgia cosi spettinata. E' coperta da un accappatoio di spugna che cerca di tenere chiuso stringendo i bordi anteriori con le mani chiuse a pugno, una all'altezza del seno, l'altra all'altezza dell'inguine. La luce che dall'esterno investe il suo corpo si riflette con un vago luccichio sulla sua fronte. E' evidente che anche lei è leggermente sudata. Ho ragioni per credere di essere arrivato nel momento meno opportuno. Sommando istintivamente il ritardo con cui mi hanno aperto e le condizioni con cui entrambi mi sono apparsi deduco quasi con matematica ...
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