1. Chi sono io?


    Data: 15/10/2017, Categorie: Erotici Racconti Autore: _saffolina_, Fonte: RaccontiMilu

    ... lavoratrice.
    
    Alla fine ci ritrovammo a parlare sole io e lei, parlavamo di tutto, del lavoro, inevitabile, ma anche della vita, degli studi fatti, delle speranze deluse, dei nostri genitori, insomma di cose anche personali che di solito con un’estranea non parli mai e che anche agli amici racconti solo quando sei davvero in confidenza.
    
    Piano, piano mi accorsi che con lei ci stavo bene, eravamo simili sia sul piano culturale che degli interessi, le chiesi se era fidanzata e mi rispose che no non aveva nessuno in questo momento, poi mi chiese se con Mauro ci stavo insieme e io le dissi che no, era solo uno con cui andavo a letto. Fece una faccia strana poi si chiuse in un silenzio.
    
    Mi allontanai per mangiare qualche cosa che era pronto, risi con gli altri, bevvi del vino, poi vidi che Giovanna se ne stava ancora tra le sue, mi chiesero tutti se c’era qualche cosa che non andava e io dissi loro che no, era tutto normale.
    
    Presi qualche cosa da mangiare e bere e mi avvicinai a lei, vuoi mangiare? Sei vegetariana per caso? Perché qui c’è solo costa e salsicce a quanto pare.
    
    No. non lo eri, anzi mi sorridesti e ti mettesti a mangiare di lena, ricordo che ti chiesi se per caso non mangiasti da giorni visto il piglio che ci mettevi a staccare pezzi di carne, tu ridesti buttando la testa all’indietro e no, mangiavi regolarmente ma la carne alla brace era il tuo piatto preferito. Bene, perché qui in Friuli è un piatto molto comune, specie d’estate.
    
    Parlammo ancora di ...
    ... tante cose, ci veniva naturale farlo, gli altri ci avevano isolate, non comunicavamo, o meglio noi comunicavamo una lingua loro un’altra quindi i punti di contatto non erano ne il pallone ne le chiacchiere sul calcio.
    
    Alle quattro del pomeriggio iniziarono ad andare via, piano piano alla chetichella pulirono e se ne andarono, io non pensai molto alla cosa perché ero arrivata con la mia vecchia Panda quindi mi sentivo autonoma ma chiesi a Giovanna se doveva andare via con qualcuno, mi chiese se potevo accompagnarla io che a lei non andava di vedere nessuno.
    
    Risposi di sì ovviamente, aiutai a caricare il barbeque sul retro della mia Panda, visto che era di mio padre e guai a tornarglielo sporco o peggio non tornarglielo affatto e poi tornai da Giovanna.
    
    Salimmo in auto e ci avviammo, scoprii che abitava in una casa in affitto dalle mie parti, strano non averla incontrata prima, parlammo ancora poi tu mi chiedesti se mi andava di salire su, dove mi avresti offerto da bere e un bagno visto che tutte e due ne avevamo un certo bisogno.
    
    La casa era molto carina, mansardata con una bella terrazza abitabile che guardava verso sud cioè verso il sole e il caldo, bevvi dell’acqua e seduta sul divano accanto a te ci guardavamo negli occhi, senza più parlare, avevamo davvero finito gli argomenti e io stavo per salutarti per andare a casa mia quando tu mi dicesti: sai Lucrezia che tu mi piaci, non sei come gli altri che conosciamo, sei molto diversa.
    
    Io non sapevo che cosa ...