1. Capitolo 14 – La mia storia con una donna sposata – Epilogo


    Data: 22/01/2023, Categorie: Erotici Racconti Racconti Erotici, Etero Autore: Giangi, Fonte: RaccontiMilu

    ... semplice non tanto per me quanto per Cristina!
    
    C’alzammo dal divano e lei piangeva a dirotto, andammo a letto ma nessuno dei due riuscì a dormire. Alla mattina m’alzai e andai a lavorare; non ero assolutamente concentrato sul lavoro, la mia mente cercava di pensare a possibili ed eventuali soluzioni alternative all’aborto. Tornai a casa e Cristina era seduta sul divano; aveva gli occhi lucidi e gonfi, aveva smesso di piangere poco tempo prima. Non ci baciammo ne c’abbracciammo. Mi andai a fare la doccia e Cristina preparò la cena poi se ne andò a letto mentre io guardai un programma alla televisione e terminato me ne tornai a letto; Cristina era ancora sveglia e si rigirava nervosamente nel letto. Neanche quella notte riuscì a dormire. Il rapporto tra me e Cristina cadde in un silenzio tombale; ognuno di noi due si faceva la propria vita senza coinvolgere minimamente l’altro. Me ne andai alla fine del decimo giorno e me ne tornai a casa dei miei genitori. Mia madre mi vide triste e pensieroso; capì subito che c’era qualcosa che non andava. Mi fece alcune domande ma io risposi per monosillabi. M’accorsi ben presto che le telefonate di Cristina si facevano sempre più rade e sempre più sbrigative. Mi preoccupavo della sua salute chiedendo come stava se aveva le nausee mattutine, se aveva minacce d’aborto. Mi rispondeva, in modo freddo e distaccato, che andava tutto bene. Verso fine settimana mi chiamò e mi disse:
    
    “Ciao, Francesco se ne va via domani mattina e riparte ...
    ... per la Romania …. Io ho deciso di abortire!”
    
    Si mise a piangere a dirotto. Si riprese e mi disse:
    
    “Ho già fissato l’appuntamento in una clinica privata per dopodomani e tu mi accompagnerai, vero?”
    
    “Ma certo che ti accompagno amore ….“
    
    Presi un giorno di ferie per quel giorno. Alla sera andai a casa di Cristina; aveva avuto una giornata più brutta delle altre, aveva il viso stravolto da quanto aveva pianto. Volevo abbracciarla e consolarla ma lei non si faceva avvicinare. Alla mattina ci vestimmo, avevamo dormito niente tutti e due, e andammo in clinica. Affidai Cristina alle amorevoli cure del personale sanitario e dopo 30 minuti entrò in sala operatoria. Tutto terminò dopo un’oretta. Verso le ore 16:00 passò il ginecologo che disse a Cristina che era dimessa e poteva andarsene a casa. Si vestì, uscimmo dalla clinica e appena entrammo in auto Cristina scoppiò in un pianto inconsolabile! Mi fermai e provai a consolarla ma nulla fa fare. Arrivammo a casa e Cristina piangeva ancora le dissi:
    
    “Amore non fare così vedrai che quando troveremo casa faremo un figlio!”
    
    Mi urlò:
    
    “Vattene via non ti voglio più vedere!?!”
    
    “ Mai dai amore non fare così! “ risposi
    
    Mi urlò:
    
    “ HO DETTO VATTENE VIAAAAAAA !!!!!!!!!!!!!!!!!”
    
    Me ne andai via, ma sinceramente non capii il motivo. Durante la strada del ritorno fermai l’auto sul ciglio della strada e mi misi a piangere. Capii che la voglia di maternità di Cristina superava la logica, il ragionamento, l’intelletto, ...
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