1. Il cambio del medico


    Data: 28/06/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: rossobird, Fonte: Annunci69

    Mi sono trasferito da poco in città, e tra le prime cose che ho dovuto fare e stata quella di andare alla ASL con un certificato di residenza per la scelta del medico, tralasciamo l’arroganza del personale addetto, che invece di facilitarti nelle operazioni sembrava fosse messo li apposta per crearti problemi.
    
    In ogni caso ho scelto a caso un medico nelle vicinanze della mia nuova abitazione che tra l’altro era uno dei pochi con dei posti liberi disponibili.
    
    Purtroppo per me dopo alcune settimane ho avuto qualche problema di salute e mi sono recato nell'ambulatorio appunto del mio nuovo medico.
    
    La sala d’aspetto decorosa, con diverse seggiole e l’immancabile tavolo con delle riviste.
    
    Dopo circa un ora d’attesa, finalmente il mio turno, il medico con voce tonante gridava “ avanti” e dato che ero anche l’ultimo paziente mi ha urlato di chiudere la porta d’ingresso, cosa che ho fatto.
    
    Una volta dentro l’ambulatorio, che si trovava alla fine di un breve andito, mi sono trovato davanti una specie di orso, alto almeno 1,90, grosso con i capelli abbastanza lunghi, una folta barba nera, sembrava la versione giovane di babbo natale, con una corporatura enorme.
    
    Il medico dopo avermi squadrato, mi ha porto la mano e mi ha fatto cenno di sedermi davanti alla sua scrivania ingombra di ogni genere di fogli, medicine, riviste e strumenti medici.
    
    “ noi non ci conosciamo vero” mi ha detto, “ no in effetti io sono Massimo M. un suo nuovo paziente, mi sono trasferito da ...
    ... alcune settimane da T.. e quando sono andato alla ASL ho scelto Lei tra i diversi medici”
    
    “ ah, e perché mi avrebbe scelto, se non mi conosce” mi ha domandato il medico.
    
    “ ma il fatto è che abito in zona e non conoscendo nessuno ho pensato che forse sarebbe stato meglio cercarmi un medico vicino piuttosto che dall’altra parte della città” , gli ho risposto.
    
    “ decisione saggia” mi ha detto, “ sono d’accordo, si è chiesto perché io sono uno dei pochi che ha ancora posto?, probabilmente si, e allora voglio chiarire subito alcune cose, cosi patti chiari e amicizia lunga come si dice”.
    
    “ allora, io sono uno dei pochi che segue i pazienti, vado nelle loro case, faccio ancora le visite domiciliari, non mando la gente al pronto soccorso per liberarmi di loro, ma gli seguo in tutte le loro vicende, ma una cosa non tollero, che mi si chiedano certificati di malattia di comodo, se uno sta male e non può lavorare non ho problemi a fare i certificati, ma odio gli scansafatiche e quelli che si fingono malati per non andare a lavorare, pertanto se mi rendo conto che uno dei miei pazienti fa lo stronzo, non ci penso due volte ricusarlo, sono stato chiaro?”.
    
    “ perfetto” gli ho detto, “io sono un lavoratore autonomo, sono un libero professionista e non mi posso permettere di assentarmi dal lavoro e odio i pelandroni come lei”
    
    “allora andremmo sicuramente d’accordo” mi dice lui di rimando.
    
    A questo punto, apre una pagina del pc e inizia a inserire i miei dati, none cognome, ...
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