1. Moglie altrui, che piacere. Cap. 2


    Data: 18/12/2022, Categorie: Erotici Racconti Dominazione / BDSM Tradimenti Autore: 1945, Fonte: RaccontiMilu

    ... avevo già programmato la sua educazione sessuale. Velocemente si impossessò dell’arte del pompino, Mi faceva dei deliziosi pompino o bocchini come li chiamano a Bologna e attenzione non c’era volta che non si bevesse tutto lo sperma provocato. Fin dalla sera successiva alla prima volta le feci provare a prendere la cappella tutta in bocca e a succhiarla e a giocare con il mio cazzo ed i testicoli. Lecca e succhia le dicevo . Succhia e lecca. Così brava. La invogliavo a farli con parole forti e di incoraggiamento. Devi fare come fai con la figa, come quando ti chiavo. Sei tu a chiavarmi adesso, avanti e indietro con la bocca. Non ebbi freni, nelle diverse occasioni le sborrai in bocca, sul viso, sui seni impiastricciandola più che potessi. Diventò bravissima a farmi i pompini, sempre più perfetti, scoprii che a lei piaceva farli, fino a diventare davvero una brava bocchinara con lode. Le avevo insegnato l’arte del risucchio o meglio le avevo spiegato e lei si era applicata con profitto. Mi faceva impazzire vedere le sue gote contratte mentre aspirava il mio cazzo dandomi le succhiate definitive che portavano il mio seme in superficie nella sua bocca. In quei momenti che precedevano il mio orgasmo mi prendeva i testicoli in una mano massaggiandoli mentre con la bocca aspirava. Era il top dell’irreversibile orgasmo. Oramai fare l’amore e fare sesso era una cosa completa, non c’erano più limiti e segreti tra noi, io ero suo e lei era mia. Guardavamo insieme, da sotto le coperte, ...
    ... video porno con attrici e attori famosi del porno. La stuzzicavo mentre guardavamo tutte le possibili varianti del sesso compreso il sesso anale ed insieme imparavamo. Era una eccezionale allieva. Quando le dissi che anche la vagina può massaggiare il cazzo non voleva crederci, ma mi ascoltò e in pochi giorni imparò a muovere la muscolatura pelvica . Fermavo il cazzo nella sua vagina mentre lei muoveva i suoi muscoletti interni amplificando il nostro piacere e dandole la sensazione di masturbarmi con la figa. Mi piaceva leccarle le tette dedicavo molto tempo a loro. Mi ammaliavano Erano sensibilissime . Mi accorsi che giocando con esse lei impazziva e potevi chiederle tutto che quello che volevi e se appena non fosse d’accordo bastava una ciucciatina ed una carezza ai suoi capezzoli per farle cambiare idea. Erano il suo punto debole. Se le gestivi le tette la gestivi in tutto. Erano due tette da latte, ma prima di dedicarmi a loro mi piaceva baciarle il collo ,le orecchie e poi scivolare come una lumaca arrivando a scalare il monticello per impossessarmi di un capezzolo che si induriva velocemente al tocco della lingua. Poi stessa sorte all’altro capezzolo e quando ambedue erano gonfi ed irti li succhiavo come un neonato aspirando un latte che non c era, ma provocandole gridolini di piacere. Mi piaceva farli rotolare tra le dita con un po’ di sadismo. Diceva: no, no mi fa male ,ma mi offriva il petto al posto di fuggire. Quel dolore le piaceva ed io la provocavo approfittando ...
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