1. La bambolina


    Data: 27/06/2018, Categorie: Etero Autore: AlterEgoPr, Fonte: Annunci69

    Sapete cos’è un sogno erotico vero? Penso di sì. Ognuno ne ha avuto almeno uno in vita sua.
    
    Io ne ho avuti molti, e uno in particolare si è realizzato molti anni dopo averlo iniziato. E forse sarebbe stato meglio se fosse rimasto un sogno.
    
    La Bambolina era bella, di quelle bellezze oggettive, evidenti. Come le bamboline di porcellana con la loro bocca esemplare, il naso proporzionato, gli occhi alla giusta distanza e zigomi perfetti. È in più era scura di carnagione.
    
    Una Bambolina mulatta. Con lineamenti indiscutibili, tette grandi, tonde, sode, che sfidavano la gravità. Il resto del corpo non incontrava i miei gusti, ma il viso era quanto di più armonioso si potesse desiderare di mangiare. E poi era reale, vicina, amica e queste cose non le batte neanche il paio di gambe più lunghe del mondo.
    
    Era un’educatrice, ha 5-6 anni più di me che all’epoca del mio sognare ne avevo 14-15. Passavo l’estate ad eseguire i suoi “ordini” che erano tipo “ora facciamo due squadre per il torneo di calcio” oppure “adesso andiamo a fare merenda”. Gestiva, assieme ad altre coetanee il nostro campo scuola estivo.
    
    Non so se avesse mai sospettato di essere nel mio immaginario e di aiutarmi a masturbarmi ogni singola notte mentre la immaginavo nuda completamente, intenta nelle sue attività pomeridiane.
    
    Fatto sta che finita l’epoca dei campi scuola estivi, abbiamo continuato a incrociarci per il paese ogni tanto, e lei ha mantenuto il suo aspetto “perfetto”. Dopo 10 anni da quelle ...
    ... estati sognanti me la trovo nella squadra che allenavo, senza che ne sapessi nulla: alla prima riunione con le ragazze era lì, sorridente e con i suoi occhi svegli e furbi. Le tette erano sempre imponenti e oltraggiose.
    
    Iniziano gli allenamenti, è settembre, nessuno parla del passato ma solo dello sport, degli schemi, degli avversari ecc.
    
    Nessun accenno all’attrazione che ancora esercitava su di me, nessuna battuta, nessun doppio senso. Niente di niente, anche perché il resto del gruppo era sempre presente. Ovviamente presente agli allenamenti, ovviamente presente alle uscite post-partita a mangiare la pizza. E non so se fosse il caso di dirle in privato di quanto me la sarei fatta in ogni momento di ogni giorno. La guardavo giocare, correre…e la osservavo, sempre sorridente, gestire il suo seno con naturalezza. Non potevo fare a meno di chiedermi come sarebbe stato al naturale.
    
    Arriva Natale, tempo di bilanci sportivi e cene di squadra. La Bambolina viveva sola, aveva un suo appartamento, guarda caso a 300 metri da casa dei miei (io non vivevo solo). Una sera ci invita tutti nel suo appartamento a fare un aperi-cena natalizia per farci gli auguri e scambiarci stupidi pensierini. La serata prosegue bene, si mangia, si beve e si fanno battute. Ero l’unico uomo in mezzo a tante donne. Figuratevi il mio stato. C’è stato qualche scambio di sguardi tra me e la bambolina ma non gli ho dato (il giusto) peso pensando che fossimo tutti troppo brilli per prendere sul serio ...
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