1. Puttanella del mio professore


    Data: 06/12/2022, Categorie: Erotici Racconti Sensazioni Autore: manupicco, Fonte: RaccontiMilu

    Come il mio professore raccontandogli di un’uomo che mi ha sverginato….- Tutto ebbe inizio un pomeriggio di due anni fa, nel quale lui, col permesso dei miei, mi portò all’auditorium cittadino, per assistere a un concerto di musica da camera: il quartetto per pianoforte e archi in sol minore K 478, di Mozart. Cosa che apprezzai molto dato il mio recente approccio allo studio del piano, fu un’esperienza gradevole, lui, felice di vedermi tanto entusiasta, per coronare quel fine pomeriggio, volle invitarmi a prendere un frappè alla vaniglia in una raffinata cremeria del centro. Prendemmo posto a un tavolino in un discreto separè del locale, facemmo l’ordinazione e ci servirono dopo poco. Mentre consumavamo la bevanda, mi confessò che da un po’ mi osservava e pensando al fatto di avermi veduta crescere, non si capacitava che la bambina che aveva tenuto sulle ginocchia, da qualche anno si fosse trasformata in una bella e giovane donna. Parlammo allegramente di episodi comuni vissuti nel passato, ma sull’onda dei ricordi, io iniziai a pensare alle tribolazioni che mi procurava lamia turbolente natura, così mi rabbuiai nel viso. Vedendomi intristire all’improvviso, chiese cosa mai mi turbasse? Non sapevo se confidarmi, ma poiché da sempre era stato un mio intimo confidente ero molto tentata. Data la delicatezza della cosa, ero assai combattuta, ma dopo le sue accorate insistenze, mi decisi ad aprirgli il mio animo e gli raccontai tutto, con minuzia di particolari. Esattamente come ...
    ... sto facendo ora con lei professore. – Ho capito, alla fine ti sei aperta con l’affascinante quarantenne. E quale è stata la sua reazione al tuo racconto? – – Fu sorprendente e inaspettata. Avvicinò la sedia alla mia, quindi si sporse col viso a sfiorarmi l’orecchio e mi sussurrò che il mio racconto l’aveva eccitato. Io divenni rossa per la vergogna e per l’emozione d’averlo così vicino, mi si accelerarono le pulsazioni:emanava un profumo di dopo barba soavemente sexy, inoltre erano anni che provavo un trasporto verso di lui, ero totalmente nel pallone. Non sapendo che fare o dire, rimasi muta. Leggendo nel mio sguardo lo stato d’animo in cui versavo, fu lui a prendere l’iniziativa. Il nostro tavolino era situato in una posizione appartata, non avevamo addosso gli occhi indiscreti degli altri avventori, quindi lui mi baciò sul collo sotto l’orecchio, portavo un abitino leggero e scollato, scese a vellicarmi l’incavo della clavicola con la lingua. – Sei una donna ormai. Con desideri da grande. – disse mentre coperta dalla tovaglia la sua mano correva sotto l’orlo del corto vestito,risalendo ungo la mia coscia, poi mi baciò. Io fino a quel giorno avevo limonato solo con qualche compagno di classe, era la prima volta che baciavo un adulto, sapevo a mala pena usare la lingua. Ma non ci misi molto a capire, mi bastò seguire ciò che faceva lui, era esperto per tutti e due. Fu un bacio languido, aveva una lingua morbida e mobile, le nostre bocche avevano il sapore della vaniglia,ci ...
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