1. Guerra e pace Capitolo 2


    Data: 05/12/2022, Categorie: Erotici Racconti Etero Racconti sull'Autoerotismo, Autore: Mr.Goodbye, Fonte: RaccontiMilu

    Quando esco dalla doccia Emma è ancora nel letto. Con ogni probabilità dopo aver aperto un occhio per darmi il buongiorno è tornata nel mondo dei sogni. Io, invece, devo andare a lavoro. Mi infilo silenzioso in camera per recuperare i vestiti. E lei è lì, rotolata nella metà del letto dove dormo io, aggrappata al mio cuscino, con un’espressione serena sul viso.
    
    È bella.
    
    Sorrido, innamorato.
    
    Raccolgo le mie cose senza fare il minimo rumore e torno in cucina. La colazione. Uno dei momenti della giornata che più gradisco. Come una specie di varco attraverso il quale usciamo del mondo empirico ed etereo dei sogni ed entriamo nella solida e indiscutibile realtà. La colazione è un rito di passaggio. E adoro viverlo mentre Einaudi suona Divenire.
    
    Per prima cosa la moka sul fuoco. Poi prendo due fette di pane, le copro di miele (conscio che me ne troverò le dita ricoperte) e le poso delicatamente su un piattino colorato di verde e giallo e viola che porto sul tavolo. Un bicchiere di succo di frutta e aspetto il caffè.
    
    Quiete spezzata dal borbottare della moka. Verso il liquido scuro in un tazzina color cacao, senza manico, e finalmente mi siedo.
    
    «Merda.»
    
    Come immaginavo il miele è infame, cola da tutte le parti. Incluso sulle mie dita.
    
    «Che fai?»
    
    Emma indossa la mia maglia dei Nirvana, quella rossa stinta e qualche strappo qua e là, che le arriva a metà coscia. Faccio mente locale, ma non ricordo che si fosse addormentata con quella. Anzi, se la ...
    ... memoria non mi inganna non aveva proprio nulla addosso quando ci siamo addormentati dopo aver fatto l’amore. Devo riconoscere che quella maglietta non le sta poi così male, anzi.
    
    «Buongiorno amore! Colazione poi lavoro. Ti ho svegliato io?»
    
    Mentre parlo si avvicina, mi stampa un bacio su una guancia e poi fa una cosa che mi lascia inebetito.
    
    Mi prende il polso della mano che mi sono sporcato di miele, mi guida verso di lei e, prima che mi renda conto di cosa sta succedendo, chiude le labbra attorno alle mie dita “smielate”. La osservo mentre sento la sua lingua scivolare sulla mia pelle leccando il denso liquido ambrato. Solo dopo una lenta degustazione lascia la presa. Si lecca le labbra con gusto e mi concede un bacio leggero, sorridendo maliziosa.
    
    «Tutto bene amore?»
    
    «Sì. Beh… mi chiedevo cosa facessi già in piedi a quest’ora.»
    
    Mi costringe a farmi indietro sulla sedia e si mette a cavalcioni su di me. L’orlo della maglietta sale vertiginosamente e, per quanto io conosco bene ciò che nasconde, non posso esimermi dal lasciar cadere lo sguardo. E se sotto non portasse nulla? Un brivido mi sale lungo la schiena e mi infiamma di desiderio. L’immaginazione. È questa che mi frega. Emma è riuscita a imbrigliare la mia ed è un po’ come se avesse imbrigliato me.
    
    «Volevo far colazione con te, non posso?»
    
    Nel dirlo mi cinge il collo con le braccia e sento il suo bacino muoversi in maniera sospetta contro di me. Nei suoi occhi vedo la luce della passione e della ...
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