1. Il Patto - 5 - La Grotta


    Data: 05/12/2022, Categorie: Etero Autore: Scia, Fonte: EroticiRacconti

    16 luglio
    
    Mi sveglio con la voce di Marco che mi chiama da fuori alla tenda: "Tony, sveglia, dobbiamo andare".
    
    Mi stropiccio gli occhi gli occhi e cerco di capire dove sono. Sono tutto impiastricciato di sperma secco. Ieri sera alla fine sono stato sveglio fino a tardi, a pensare a Giulia e alle sue tette enormi, a Chiara che veniva scopata avanti e indietro da due bodybuilders, facendoli godere entrambi, e in generale a tutte le ragazze che ci sono qui intorno, che sembrano ben felici di far vedere il paradiso a qualsiasi uomo, tranne che a me. Di conseguenza, mi sono devastato di pippe, e dal momento che non avevo di che pulirmi ho lasciato tutto com'era.
    
    Caccio la testa fuori, badando bene di non far vedere l'interno: "Io non vengo oggi, Marco".
    
    Marco è già tutto pronto, occhiali scuri e capelli ben pettinati. Porca miseria, ma perché non sono fico come lui? Sorridendo mi fa: "Ma che dici? Certo che vieni pure tu. Dobbiamo arrivare fino alla croce."
    
    "La croce? Ma di che stai parlando?"
    
    "La croce, Tony, la croce! Non ricordi? Ah già, tu te ne sei andato prima, ieri..." e rimane a guardarmi da dietro gli occhiali scuri, con un sorrisetto. Già, penso, me ne sono andato perché ero stufo di sentirvi parlare di quello che si masturba in spiaggia.
    
    "Elena e Valentina hanno detto che c'è una croce su una collina qui vicino da cui si vede un panorama pazzesco" continua Marco, "l'hanno saputo dai loro amici, sai, i due tedeschi della piazzola 16."
    
    Certo, ...
    ... penso io, quei tizi con l'aria da fessacchioni che zitti zitti se le sono scopate tutte e due. "Comunque non vengo, Marco" rispondo "oggi torno a casa."
    
    "Sì, va bene, poi torni a casa" riprende lui, imperterrito "ma ora vestiti, dai, stiamo aspettando tutti te. Ginevra ha preso i cornetti per tutti, chi se lo mangia il tuo?"
    
    Come al solito, il solo nome di Ginevra mi provoca una stretta al cuore. "Va bene, mi vesto e arrivo" gli dico "mi devo solo lavare un attimo."
    
    E così mi ritrovo con gli altri a scarpinare sul pendio roccioso. Fa caldissimo, e non credo di aver mai sudato tanto in vita mia. Elena apre la fila zompettando da una parte all'altra come uno stambecco impazzito. Io arranco dopo tutti gli altri, senza fiato, e penso che potrei avere una sincope da un momento all'altro.
    
    A un certo punto, noto che gli altri si fermano a guardare qualcosa sulla sinistra del sentiero. Mi avvicino anche io, e noto che nel pendio si apre una voragine, circondata da una rete di metallo piuttosto malconcia. Elena sorride come una bambina: "Dai, andiamo a vedere!" e in un batter d'occhio scavalca la rete. Gli altri la imitano, ma io preferisco rimanere qui. Sono stanco, e poi ho un po' paura di affacciarmi da un precipizio.
    
    Ovviamente gli altri notano subito che non sono con loro. "Dai Tony, vieni, che hai paura?" e tutti a ridere. "Hey, andiamo a fare sesso laggiù, magari si avvicina!" le risate aumentano ancora di più.
    
    Tutto rosso, odiandoli dal profondo del cuore, ...
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