1. L'uomo di casa - Prologo


    Data: 04/12/2022, Categorie: Incesti Autore: Isaia, Fonte: EroticiRacconti

    ... che più mi piacevano.
    
    Ah una cosa importante, i ragazzi giovani che volevano scopare con me dovevano rispettare un solo obbligo ovvero... quello di chiamarmi Mamma durante l'amplesso.
    
    Sentirli godere dentro di me e invocarmi come se fossi la loro madre era qualcosa che mandava ogni zona erogena del mio corpo in estasi.
    
    Ben presto iniziai a chiedermi come mai avessi quel desiderio... un desiderio che divenne ben presto una perversione e che mi portò a superare il limite.
    
    Pensandoci bene se non avessi oltrepassato quel limite commettendo (più volte) uno degli atti più indegni e indecenti che sia mai esistito, oggi non sarei qui a scrivere e tu non saresti qui a leggere.
    
    Prima di raccontarvi la storia nel dettaglio, vorrei soffermarmi a parlare un attimo di mio figlio Roberto.
    
    Rob, come ero solita chiamarlo, era un figlio educato e studioso.
    
    Molto simile a suo padre, Rob era magrolino, portava un paio di occhiali e dei capelli arruffati che gli incorniciavano il viso.
    
    Rob era il classico ragazzo un po' nerd, troppo a mio avviso. Non prestava attenzione alle ragazze della sua età, né tantomeno usciva la sera preferendo di gran lunga trascorrere la serata con il naso immerso tra le pagine di un buon libro.
    
    Come ti ho detto Rob non prestava molta attenzione alle ragazzine sue coetanee, nonostante ciò io non ho mai avuto dubbi sulla sua sessualità.
    
    Passando molto del suo tempo a casa avevo modo di osservarlo e facilmente riuscì a capire i suoi ...
    ... gusti.
    
    A Rob non piacevano le sue coetanee, piacevano le donne. Le donne mature.
    
    A Rob piacevo io, piaceva sua madre.
    
    Mi fu facile arrivare a questa conclusione. Molto spesso, mentre eravamo a tavola lo sorpresi a fissarmi le cosce o la scollatura. Mi guardava con occhi grandi, bramosi e un espressione sbalordita, probabilmente non era ancora consapevole del tutto di ciò che provasse dentro di sé.
    
    Io per tutta risposta non feci mai niente per metterlo in imbarazzo. Non lo sgridai ne tantomeno gli feci mai notare che mi ero accorta dei suoi sguardi.
    
    Qualcosa però la feci. Cercai in tutti i modi di assecondarlo.
    
    Se lui mi fissava i piedini, io li sfilavo dalle ciabatte in modo che lui potesse guardarli meglio. Mi fissava le gambe? Io le divaricavo in modo da scoprirle ancora di più.
    
    Per me era diventato un gioco, un gioco che conducevo in maniera abbastanza sadica.
    
    In quei giorni Rob passò molto tempo in bagno, probabilmente a smanettarsi. La faccenda mi lusingava, mio figlio si ammazzava di seghe pensando a me e io non potevo essere più felice...
    
    L'estate era ormai iniziata da un po', il mese di giugno stava per giungere al termine e,come ogni anno, l'arrivo di luglio segnava l'inizio delle nostre vacanze estive che si concretizzavano con il trasferimento alla villa al mare.
    
    La sera prima di partire ci trovammo tutti e tre a cena, Roberto mangiava in silenzio fingendo di ascoltare la tv mentre ripetutamente sbirciava l'imponente scollatura con la quale mi ...