1. Ci voleva la cinghia


    Data: 04/12/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: LaisDiogene, Fonte: Annunci69

    Da alcune settimane abbiamo aperto un account come coppia, tuo è il controllo ma non in modo esclusivo, lo usiamo insieme, ho il permesso di entrarvi, scrivere e pubblicare quello che desidero, rispondere ai messaggi. Tua la facoltà di cancellare ciò che non ti piace, segnalarmi i profili che ritieni pericolosi o falsi, contattare chi è di tuo gradimento. Io non ho ancora mai scritto a nessuno, ma ho letto con curiosità tutti i messaggi.
    
    Prima, quando avevamo due profili separati, spesso non andavo neanche a vedere il profilo di chi mi scriveva, rispondevo ai messaggi più interessanti restando confinata lì in quel alveo di parole, quasi che mi sentissi al sicuro in un mondo in cui ero capitata forse per caso.
    
    Adesso invece è ufficiale per tutti che ti appartengo, che sono una cosa tua, tu hai risposto ad alcune persone, ne hai contattate delle altre, e hai preso accordi con qualcuno, a mia insaputa, troppe come sempre le domande che ti faccio quando mi chiedi cosa mi piace.
    
    Così, anche questa volta non hai voluto anticipare nulla di quello che avremmo fatto, mi hai detto soltanto che mi avresti aspettata nell’albergo dell’altra volta, mi hai dato un orario e mi hai ordinato di indossare il corpetto e il collare prima di partire da casa.
    
    La stanza è la stessa, stesso letto, stesso copriletto scuro, questa volta però tu sei già lì, seduto sulla poltrona ad aspettarmi.
    
    Pochi minuti prima dell’orario che mi avevi indicato busso alla porta:
    
    “Avanti!”
    
    Mi ...
    ... sorridi, sei già compiaciuto per quello che hai preparato per me e per te.
    
    Hai il tuo solito sorriso sornione, quello bello, quello che mi piace perché al di là di quello che succederà oggi, quel sorriso mi dice che il gioco sarà gratificante per entrambi. Perché nella tua testa lo hai già immaginato nei minimi dettagli, perché conosci già quali saranno le mie reazioni, mentre io sono all’oscuro di tutto.
    
    Ti sorrido di rimando arrossendo, leggermente in imbarazzo.
    
    “Spogliati e poi mettiti in ginocchio, puttana!”
    
    Eseguo in silenzio, uno solo è l’indumento che devo sfilare, la gonna. Quello che non mi è permesso togliere sono collare, corpetto, calze e scarpe.
    
    Mi metto in ginocchio a tuoi piedi e ti guardo, ti alzi, prendi qualcosa dalla valigia sul tavolino. Ti porti alle mie spalle e mi bendi gli occhi, oggi non basta che io li tenga chiusi, vuoi proprio che non abbia la possibilità di vedere quello che mi succederà. Mi afferri per i capelli e mi trascini sul letto, manette ai polsi e mi leghi alla testiera. Non ci sono altri comandi per me.
    
    Probabilmente torni a sederti sulla poltrona in attesa del nostro ospite, so che mi stai guardando, che osservi quanto la situazione mi stia già eccitando, allargo un po’ le gambe, per lasciare che il tuo sguardo mi penetri più a fondo.
    
    Bussano.
    
    Ti alzi e vai ad aprire la porta, sento che ti muovi nella stanza, ora non sei più da solo, ma nessuno parla. Con le orecchie cerco di capire quel che non posso vedere, un ...
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