1. Annina


    Data: 26/06/2018, Categorie: Etero Autore: padrontoni, Fonte: Annunci69

    E mi sei apparsa su FB chiedendomi l'amicizia,in base ad una superficiale conoscenza di molti anni fa.Io,aturo travet,avoravo allora nell'ufficio in cui tu,di pomeriggio, facevi le pulizie .... qualche chiacchiera tra di noi, qualche avances abbastanza innocente, molte allusioni al tuo essere bimba rispetto a me già adulto e tu ( me lo ricordo bene questo) che talvolta arrossivi, di vergogna, di desiderio, di imbarazzo? chi sa.... un giuoco innocente di chi vorrebbe e non può, di chi non vuole tanto da trovarsi le scuse giuste per farlo ...
    
    e poi tu, come dicevo, che ricompari e mi dai del lei, come allora, e vieni al primo caffè con lo stesso imbarazzo e la stessa sudditanza, e mi riempi di complimenti come se il tempo non fosse mai passato e fai sì che da subito si ristabilisca quell'intimità psicologica che già c'era stata tra di noi. E quando dico che potremmo anche rivederci, tu che annuisci con molta/troppa fretta tanto da sentirti in obbligo di chiedere scusa (e di cosa poi?) ed io che per metterti alla prova dico che il luogo non conta per due che han voglia di ritrovarsi e che potrebbe andar bene anche uno squallido albergo ad ore .Arrossendo annuisci e subito ti dichiari libera per la settimana successiva.
    
    All'appuntamento arrivi e sei subito gratificata da una morbida carezza dietro la nuca e da una stretta di mano forte forte che quasi ti fa gemere. Sei sudata e tesa, lo vedo ed io per far lo splendido, scherzo del più e del meno e quando mi fermo nel ...
    ... parcheggio dell'hotel, ti guardo come una romantica regina e ti tratto come una Troia dichiarata affondando una mano nell'incavo delle tue cosce. Sei umida, forse di sudore, forse di umori libidinosi, per certo non fai niente, subisci in un religioso silenzio un mio dito che, malandrino, cerca spazio tra carne e mutandine. Dai andiamo, cammino davanti a te, arriviamo all'ingresso ed un lui sciatto e porcino mi consegna la chiave della stanza chiedendomi distrattamente un documento. Primo piano,a destra, stanza 105, l'ultima di un corridoio buio e polveroso ed io che mi giro, ti guardo,anzi ti soqquadro come per giudicarti, ma i tuoi occhi non reggono e si abbassano e la porta finalmente si apre.
    
    Ed entriamo, anzi son io ad entrare nella penombra della camera e ti lascio, come distrattamente, sulla porta e tu che aspetti ed io che non fò niente per metterti a tuo agio, per far sì che, permettendo anche a te di entrare, il corridoio mal illuminato, asfittico e polveroso, sia per te solo un vecchio ricordo…..
    
    Passan pochi istanti ma, son sicuro, ti sembran un’eternità, soprattutto quando una coppia, un po’ in là con l’età e con lei chiaramente battona, esce dalla porta accanto e, forse stupita di vederti, ferma, difronte ad una camera aperta, ti guarda con un inespresso giudizio , misto di insofferenza e di vile critica che, son sicuro, percepisci come uno schiaffo potente…… ma tu resti, comunque, immobile, apparentemente insensibile ed assente, piccolo e tenero agnello che ...
«123»