1. Ingegnosa trovata


    Data: 26/06/2018, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... più che certa che stai vaneggiando dal desiderio di sborrare” – mi dichiarò lei acciuffandomi per la chioma, mantenendo ben piantato il dito medio nell’ano.
    
    Io avevo cominciato a sudare, il mio cuore batteva forte e auspicavo in cuor mio che una semplice carezza al mio cazzo, nondimeno irrequieto allo spasimo mettesse fine a tanta eccitazione, in quel frangente le risposi con un soffocato sì, lei per tutta risposta esordì muovendo avanti e indietro il dito, a volte anche uscendo per poi rientrare subito dopo. Io mi muovevo per sentirlo meglio, progressivamente l’ano si era ammorbidito e la sua penetrazione era sempre più facilitata. Il suo dito ormai sgusciava dentro e fuori con estrema facilità e le sensazioni che sperimentavo si stavano gradualmente smorzando. Avevo timore che la mia eccitazione stesse diminuendo e allora allungai la mano per accarezzare l’unico ospite a cui nessuno prestava attenzione. Arginandomi la mano prima ancora che riuscissi ad arrivare alla cappella, Cristina mi mormorò che non era giunto il momento, sicché strinse il polso deviando la mano verso la natica, facendomi ben presto intuire ciò che voleva che facessi. Tolsi anche l’altra mano da sotto la guancia e con ambedue divaricai ben bene le chiappe in un chiaro segno d’invito. Cristina levò il dito del supplizio facendolo slittare per tutto il solco che io tenevo ben aperto, dopo sbarrai gli occhi per godere il suo rientro a sorpresa e dilatai di più le natiche. Rimasi in quella postura per ...
    ... alcuni interminabili secondi, in seguito quando riaprii gli occhi intravidi nella semioscurità a qualche centimetro dalla mia bocca uno sfavillante vibratore:
    
    “Cristina, ti scongiuro, no, aspetta” – malgrado ciò al mio netto diniego lo avevo già in bocca, forzato e obbligato nello smettere di brontolare, frattanto il suo dito aveva ripreso a spassarsela con il mio didietro.
    
    “Tranquillizzati, non ti farò male, hai la mia parola. Come vedi non è enorme, in ogni modo ti piacerà, lo riconoscerai” – m’annunciò Cristina in maniera aizzata.
    
    Lei era al corrente, alquanto erudita, che se m’avesse fatto male sarebbe finito tutto. Lo sfilò dalla mia bocca, mentre io le ripetevo di fare adagio. Con la punta del vibratore toccò il mio cazzo sfidandolo, facendogli comprendere in modo allusivo che stavolta non avrebbe fatto la parte del protagonista, in seguito sovrappose la punta rotonda di plastica sul mio ano diventato molle e iniziò a spingere. Io ero completamente ansioso, preoccupato di sentire dolore, ma la voglia di proseguire mi tolse i restanti dubbi. Cristina fece dei lievi tentativi, ritirò subito indietro l’aggeggio, perché non voleva farsi sfuggire la possibilità di scopare da dietro un bel giovane, sicché riprese a inserire la punta del suo dito ammonendomi:
    
    “Guido, io voglio aiutarti, ricorda che non devi essere ansioso né rigido, cerca di calmarti” – proferì lei, anche se io captavo che lei era esaltatissima, poiché le parole che le fuoriuscivano dalla bocca erano ...