1. Grazie egon


    Data: 25/06/2018, Categorie: Trans Autore: fed60, Fonte: Annunci69

    ... quanto sei maschio
    
    - Adesso ti rompo il culo puttana, giuro che ti faccio urlare, così, così, godi zoccola, fammi sentire tu quanto sei troia
    
    Ed ogni parola veniva accompagnata da forti colpi di cui sentivo tutta la potenza dentro di me.
    
    Avendo sborrato poco prima, la sua seconda durò a lungo ed io avrei voluto che non smettesse mai, ma alla fine ovviamente sentii i suoi rantoli, si sfilò velocemente, tolse freneticamente il preservativo e mi disse , quasi urlando
    
    - Girati, voglio sborrarti ancora in bocca – continuò a masturbarsi velocemente finché compresi che stava venendo, perciò lo presi avidamente in bocca e, di nuovo, assaporai il suo sperma prima di ingoiarlo tutto.
    
    Ci accasciammo sul letto e restammo così per un po’.
    
    - Dimmi una cosa – gli dissi giocherellando col suo membro a riposo – non ti frega molto di Egon Schiele vero?
    
    - Perché lo dici, non mi hai incontrato a quella mostra?
    
    - Sì ma “Il bacio” è di Klimte, non di Schiele, perciò ho pensato che non ...
    ... ne sai molto e che sia stata una scusa per abbordarmi.
    
    - Può darsi – disse lui con un sorrisetto
    
    Si era fatto tardi ed io dovevo andare. Mi rivestii, gli diedi un bacio sulle labbra e gli dissi
    
    - Ho ingoiato un litro del tuo sperma, mi hai rotto il culo e non sappiamo neanche come ci chiamiamo
    
    - Ti interessa molto?
    
    - In effetti no, ma mi piacerebbe rivederti
    
    - - Allora facciamo così: oggi è martedì e sono le sette, ci rivediamo davanti a questo albergo martedì prossimo alle cinque
    
    - Ok, affare fatto
    
    E così facemmo, ma fin dalla volta dopo io arrivai con la mia borsa con dentro scarpe con tacco dodici, minigonna, trucchi e tutto ciò che mi serviva per essere femmina. Lui apprezzò molto e me lo fece capire con una foga moltiplicata negli amplessi.
    
    Quell’appuntamento fisso durò all’incirca due mesi; io facevo i salti mortali per avere il martedì pomeriggio libero, ma un giorno lui non vene all’appuntamento.
    
    E neanche a quello dopo.
    
    Né a quelli successivi.
    
    . 
«123»