1. Il cazzo scappellato di zio Domenico


    Data: 29/11/2022, Categorie: Incesti Autore: RosyTroiona, Fonte: EroticiRacconti

    Non sapevo di avere uno zio. O, meglio, lo sapevo che Domenico era il fratello di mio padre, ma sapevo anche che la sua esistenza era stata cancellata dai miei familiari. Questioni di interessi legati a eredità (così almeno avevo capito) avevano diviso drasticamente mio padre e il suo unico fratello, Domenico. Come spesso accade in Sicilia.
    
    Poi all'improvviso la riconciliazione: papà e Domenico erano ritornati fratelli dopo vent'anni di una lite che sembrava irrimediabile.
    
    Una sera, a casa mia venne organizzata una cena con ospite d'onore lo zio Domenico, il parente ritrovato. Lui, scapolo impenitente e tombeur de femme dal pedigree di tutto rispetto, si presentò puntuale alle 20 con un mazzo di rose per mia madre e con un vassoio di cannoli di ricotta della migliore pasticceria. La riappacificazione andava festeggiata.
    
    Mia madre, che in cucina è brava quasi quanto a letto, preparò una cena a base di pesce da leccarsi i baffi. Dopo gli antipasti - polipi, sardine a beccafico, polpettine di tonno e ricotta, caponata di pesce capone e poi formaggi di ogni varietà, panelle fritte e crocché, arancine di riso -, due primi - pasta con le sarde e maccheroni alla norma -, come secondi calamari ripieni al forno e involtini di pesce spada e, infine, la cassata e naturalmente i cannoli portati dallo zio. Una cena luculliana, insomma, innaffiata da vini bianchi e rosati di primissima qualità.
    
    La cena durò almeno tre ore, durante le quali ci abbuffammo come difficilmente ...
    ... accade e conobbi finalmente zio Domenico. Un tipo fighissimo. Capigliatura intatta malgrado i 55 anni, occhi verdi capace di sedurre col solo sguardo "malandrino", fisico giovanile, alto e muscoloso quanto basta e soprattutto un fascino mediterraneo al quale era difficile resistere: modi risoluti e dolci, eleganti ma non affettati, voce maschia, loquela accattivante. Non occorreva molto a capire come mai nella sua vita avesse collezionato tantissime scopate. Inoltre, che fosse un porco che ci provava con tutte lo rivelò anche quella sera durante la cena. A un certo punto sentii il suo piede sfiorare le mie gambe e poi, addirittura, incunearsi tra le mie cosce. Effetto del vino, pensai tra di me, ma la cosa non mi dispiaceva affatto, anzi. Io avevo addosso una camicetta rosa corallo sbottonata sul seno che s'intravedeva in tutta la sua prosperità; una gonnellina bianca cortissima all'inguine, autoreggenti grigie velatissime, décolleté rosse con tacco 12 e plateau; quanto all'intimo avevo deciso, chissà perché, di non indossarlo. Truccatissima con tonalità sobrie ma tali da far risaltare i miei occhioni neri e la pelle chiara del viso; i capelli castani lunghi sciolti lungo la spalla, la frangetta davanti che mi copriva un po' la fronte, unghia smaltate color avorio. Non vorrei apparire vanitosa ma, malgrado o forse grazie ai miei 18 anni e all'aspetto adolescenziale (ho sempre dimostrato almeno un paio d'anni in meno), mi difendevo bene dalla concorrenza di quella bonazza di mia ...
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