1. Nicoletta


    Data: 27/11/2022, Categorie: Erotici Racconti Racconti Erotici, Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Quel giorno curiosamente la mia cute aveva la tipica sapidità di mela acerba, per il fatto che avevo da poco fatto il bagno divertendomi con le mie due gatte. Erano passate le tre del pomeriggio, il sole era molto torrido e in pratica ero quasi nuda, solamente con indosso un costume rosso vivo che mi copriva le forme. Il gatto persiano grigio giocava con un fiorellino, io ridevo da sola come una squilibrata, mentre l’altro gatto certosino stava dormendo nel suo cestino di vimini.
    
    Più avanti mi collocai al bordo della piscina perché cercavo il refrigerio con i piedi in acqua, quando da dietro la siepe del vicino m’apparve lui, per la precisione il signor Nando, l’inserviente, il fidato braccio destro del signor Martini, chiedendomi se potessi prestargli un annaffiatoio.In quel preciso frangentemi sollevaieacchiappaiquelloche luiambiva dalbaracchino degliutensili,nel tempo in cuila chiomache avevoslegato,restò inconcepibilmenteavviluppata ad una funicellacollocatain quei pressi.Dal momento chesopraggiunsi da Nando, potei osservarlo accuratamente da vicino, squadrando minuziosamente quel corpo a torso nudo scolpito da muscoli, subito mi venne un desideriovizioso ecarnale,poichéglielo espressi bagnandomi le labbra con un filo di saliva. Lui mi sorrise mostrandomi i denti bianchi, perfetti, sotto le labbra color lampone, il naso dritto a freccia, gli occhi neri e le sopracciglia scure come i capelli sudati dai riflessi blu notte sotto il sole.
    
    Io lo scrutavo, esaminavo con ...
    ... attenzione con le mani sporche di terriccio i pantaloni corti strappati, con là sotto tutto un tesoro da identificare e da scoprire. Le sue gambe atletiche e forti gli donavano le sembianze e l’aspetto d’un fiero superuomo cristiano d’altri tempi. Nando non si fece certo scrupoli né turbamenti, velocemente oltrepassò la siepe lasciandomi senza fiato, s’avvicinò e cominciò a baciarmi in ogni parte leccando i miei lobi, mentre con una mano slacciò il nodo del mio pareo lasciandolo cadere per terra. In modo statico rimanendo inerte come una statua io mi lasciai placidamente forgiare dalla sua bocca avida e profumata di cocco, perché mordeva i miei seni come fa un bambino alla ricerca del latte. In quell’istante mi ruzzolò dalle mani il secchio per irrigare e persi l’equilibrio, cadendo per terra mi ritrovai trascinata e condotta dalle sue braccia, deposta come si fa con un cucciolo sull’erba umida.
    
    Nando mi divaricò le gambe e iniziò a leccare il mio intimoe odorosopertugio,assaigonfio e bagnato, come se volesse cibarsi del mio interno.Percepivo di nettola barba incolta del mento che graffiava un po’ sulle grandi labbra facendomi sussultare, in seguito accalorandomi edentusiasmandomi dal momento che non ci vidi più. Loagguantaie losospinsidavantia me,celermentem’appropriai del suointimo patrimonioda tempodensoe di gagliardia e colmo di vigore,compatto come il marmo,marrone eintrigante,assaporandomi calorosamente queltronchetto nerboruto palpitante che diventò in unbalenoil ...
«12»