1. Mio suocero – 6° La deviazione


    Data: 08/11/2022, Categorie: Erotici Racconti Sesso di Gruppo Cuckold Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Autore: Zorrogatto, Fonte: RaccontiMilu

    Prestai molta attenzione al percorso, per esser certa di poterlo rifare nel senso contrario, senza errori e sciocche perdite di tempo.
    
    Finalmente, arrivai alla nuova sede: piazzale più ampio, palazzina uffici che odorava di pittura e segatura, con squadre di muratori ed imbianchini che si aggiravano, mentre alcuni colleghi erano già al lavoro.
    
    Mi accolsero cordialmente, volevano mostrarmi il sito, ma dissi che andavo di fretta (cosa verissima!) e li lasciai in pochi minuti.
    
    E poi… e poi cercai di ricordarmi tutte le svolte, le curve, i punti che avevo memorizzato per tornare indietro e, alla fine…quella strada.
    
    Mi fermai davanti alla palazzina e lo straniero di prima si scambiò un cinque col suo amico e poi si alzò e mi venne incontro, con un sorriso amplissimo.
    
    «Bela signora, sei venuta a fare tanta amicizia?»
    
    «Sì sì» confermai distrattamente. I miei sensi erano in ebollizione e speravo che mi toccassero, mi usassero alla svelta.
    
    «Avete qualcosa da bere?» Chiesi.
    
    Lui indicò la bottiglia di birra mezza vuota, sulla panchina: «Tu beve pivo? Birra?»
    
    Annuii, qualunque cosa! Basta che succeda qualcosa! «Sì, ma quella bottiglia è mezza vuota… Non ne hai altre, in casa?»
    
    Lo vidi interdetto, non se lo aspettava… «ma in casa ci sono amici…» Eccheppalle! «E allora? Loro non bevono birra?»
    
    fece una risata sguaiata: «Certo! Loro fanno tutto quello che fa io! Vieni!» E mi prese per il braccio (ero la sua preda?) e mi portò all’interno.
    
    Mi portò in una ...
    ... stanzetta accanto al portone, dov’era un tavolo da cucina recuperato chissaddove, tre seggiole scompagnate una rete da letto con un materasso lurido, con sopra un lenzuolo che aveva bisogno di un lavaggio in lavatrice… ciclo lungo! Il tipo abbaiò nella tromba delle scale qualcosa nella sua lingua, mentre il suo amico che ci aveva seguiti, mi studiava con un sorrisetto soddisfatto.
    
    Arrivò un giovanotto, non più di 20-22 anni, con una scatola piena di bottiglie di birra e, dietro di lui, altri due uomini.
    
    Il tipo che mi aveva portato dentro ne prese due, fece saltare la corona con una manata sulla bottiglia accostata al bordo del tavolo e me ne porse una, mentre anche gli altri ne aprivano una a testa.
    
    Il tipo alzò la bottiglia in una sorta di muto brindisi e ricambiai il gesto, con un timido sorriso; feci per bere ma il tipo mi fermò: «No, bela signora, non così: amici bevono così!» e intrecciò il braccio con la bottiglia al mio; ero molto, molto vicina a lui ed anche un po’ impedita nei movimenti. Bevve una sorsata e io lo imitai, ma sentii -ormai intrappolata dal suo braccio- l’altra sua mano alzarmi la gonna e accarezzarmi l’interno della coscia, risalendo verso il mio sesso incandescente e bagnato, mostrando le mie nude intimità agli altri che subito si avvicinarono e mi pressarono coi loro corpi, col loro afrore, coi loro aliti e dita e lingue e unghie sporche ovunque.
    
    Sentii le loro mani addosso e, forse, ebbi un istintivo gesto di ripulsa, ma il primo fece ...
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