1. MARTINO IN CERCA DI ISPIRAZIONE


    Data: 14/10/2017, Categorie: Etero Autore: chicco52, Fonte: RaccontiMilu

    ... formato, i seni abbondanti trattenuti a stento dalla maglietta. Aveva spesso una gonna corta, che lasciava libere due gambe da favola che si tuffavano in un culetto sodo, bellissimo. Poi c’era un’altra ragazzina, di bassa statura, un po’ troppo rotondetta, ma con due seni grossi e provocanti. Erano giovani, molto consapevoli del loro effetto sui maschietti che continuavano a corteggiarle, ma non si concedevano, si facevano adorare.
    
    Nel gruppo c’era pure una ragazza dalla carnagione chiarissima, i capelli d’un rosso acceso, il corpo longilineo ed assolutamente senza seni. Queste erano le chiassose compagne dei miei pomeriggi. Le guardavo, non mi facevo vedere. Erano troppo giovani. Io avevo già ventisei anni, ero adulto e loro appena adolescenti, neppure maggiorenni. Quattro more, due bionde, una rossa.
    
    Una mattina è successo qualcosa che mi ha divertito. C’era una scritta, sulla casa di fonte alla mia, tracciata con un gesso. Diceva semplicemente: Martino sono pazza di te.
    
    Martino sono io. Ora sapevo che qualcuno si interessava a me. Sarà stata una di queste ragazzine? Pensai di si. Decisi di non indagare, non potevo permettermelo.
    
    Uscii, nonostante fossero già le undici. Di solito a quell’ora mi sedevo alla scrivania e cominciavo i miei esercizi di scrittura, tanto per sgranchire le mani. Scrivevo qualche racconto, buttavo giù dei pensieri.
    
    Ero fuori, con il sole che già scottava. Percorsi la stradina che portava in paese (beh, diciamo che il paese si ...
    ... identificava con quattro o cinque case che si affacciavano sulla piazza dove c’era anche la chiesetta) e superai il negozio del fruttivendolo. Mi avviai verso il lungomare quando vidi le ragazze. Mi accorsi di un gran fermento. Passai accanto a loro e sentii che smisero di colpo di parlare.
    
    Sottovoce una ragazza disse “Ciao, Martino”. Mi voltai, sorrisi. Non so chi avesse parlato. “Ciao”, risposi. Proseguii con le mani in tasca. Un soffio di vento mi scompigliò i capelli. Il ciuffo cadde sugli occhi e lo rimisi a posto.
    
    Non sono una gran bellezza, non so perché queste fanciulle fossero così attratte. Ho i lineamenti duri, gli occhi come due fessure. Ma sono azzurri, forse questo dice qualcosa. Occhi azzurri, capelli castani, che d’estate tendono al biondo. Sono magro, alto. Niente di speciale.
    
    Un paio di ragazze si staccarono dal gruppo e mi rincorsero.
    
    “Hai da accendere?” mi dissero quasi in coro.
    
    Affondai la mano nella tasca e presi il mio zippo. La prima ad avvicinarsi fu la biondina. Aspirò la fiamma con la sigaretta in bocca, poi tossì e si allontanò di un passo. L’altra era la bruna. Si avvicinò, mentre la fiammella continuava ad ardere. Prese le mie mani tra le sue e si avvicinò guardandomi fisso negli occhi. Quando si staccò, fece in modo che le sue mani accarezzassero le mie, indugiando un poco. Mi sorrise. Le sorrisi. Poi ritirai le mani e tirai dritto.
    
    Sentii che tornavano al gruppo.
    
    “Ma glie lo hai chiesto?”
    
    “Ma sei matta?”
    
    “Avevi ...
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