1. Cartomanzia – 6a parte – Al mare con i parenti


    Data: 21/10/2022, Categorie: Erotici Racconti Sesso di Gruppo Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Incesti Autore: Zorrogatto, Fonte: RaccontiMilu

    Si svegliò di colpo e l’orologio la informò che erano le nove passate da pochi minuti. Fece un attimo mente locale, anche per scacciare dalla mente gli ultimi vapori del sonno e si ricordò che quello era il giorno dei grandi rientri! I suoi genitori erano rientrati la sera prima ed avevano deciso di rivederle, lei e sua sorella Laura e passare la giornata in spiaggia. Poi, quella sera, sarebbe finalmente tornato il suo amore -il suo Giulio!- da quella lunga, massacrante trasferta in giro per l’Europa, povero caro! Andò in bagno per le sue abluzioni mattutine e inconsciamente si tolse il plug dal culo: qualcosa di indefinito le faceva capire che oggi non ne avrebbe avuto la necessità di tenerlo. Decise di indossare l’ultimo costumino che si era acquistata e sopra indossare un pratico copricostume che le arrivava a mezza coscia, ma con due profondi spacchi laterali che si fermavano appena sotto i fianchi. Indossò un paio di sandaletti dorati con un tacco da otto centimetri, ma abbastanza larghi da non affondare troppo nella rena, mise tutto quanto ancora le servisse in un’ampia borsa di rafia ed infine si contemplò nella specchiera dell’ingresso, apprezzando l’effetto che facevano gli occhiali da sole tirati sulla testa a fermare i suoi pur corti capelli. Era soddisfatta dell’immagine che lo specchio le aveva rimandato e così chiuse la porta e quasi danzando scese in strada. Dopo pochi minuti, vide arrivare l’auto del padre, che scese per salutarla insieme a sua madre Clelia ...
    ... ed a sua sorella col nipote Giacomo, che non aveva più visto o sentito dal suo diciottesimo compleanno, un mesetto prima. Si guardarono un attimo reciprocamente, sorridenti e felici di ritrovarsi e poi partì la giostra degli abbracci & baci: prima sua madre («I capelli così ti stanno bene, ma hai l’aria sciupata: mangi abbastanza?») che la strinse forte e la baciò sulle guance, poi suo padre Antonio («Eccola qui, la mia piccola principessa! Sempre più bella!») che la strinse anche lui afferrandola per le spalle con le sue forti mani e le depositò un bacio sulla fronte: durante l’abbraccio, Paola sentì la virilità da cui era scaturita: non durissima, ma comunque di dimensioni non banali; poi toccò a Laura («Ciao sorellina! La mamma ha ragione, ti donano i capelli così!») che la strinse alla vita e la tirò contro di sé, appoggiando le labbra sulle sue: lei provò -condizionata com’era- a schiudere con la punta della lingua le labbra della sorella, ma questa si era già staccata e la guardava con un’espressione interdetta. Infine toccò al nipote («Ciao zietta! Sei uno schianto!») che anche lui la strinse e le bacio l’angolo della bocca, troppo rapidamente perché Paola potesse infilargli la lingua in bocca. Però, quando si staccò, arrossì violentemente per il commento ad alta voce della zia, che gli sorrideva con complice malizia: «Giacomino, ma che bel cazzo duro, che hai in quei jeans: l’ho sentito bene contro il fianco, quando mi hai abbracciata!» La nonna sussultò, ma decise che ...
«1234...7»