1. Le tenere spine


    Data: 20/06/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: Abidibbi, Fonte: Annunci69

    Io pulce esser vorrei
    
    Che sotto la gonnella
    
    D'Isabella la bella inrampicando
    
    Piccolo mostro andando
    
    Quella bocca a baciar di vive rose
    
    Ch'entro tenere spine amor nascose.
    
    Ricordo il suo cazzo più grosso che lungo, le labbra carnose, da negro, e la sua espressione senza sorriso. A un certo punto mi ha anche detto di non riuscire a sorridere quando faceva l'amore, per lui una cosa maledettamente seria. Sul momento non ho saputo cosa pensare, ma non sono fuggita, come era stato il mio primo pensiero. Mi hanno trattenuto le sue labbra sensuali e, forse, proprio quella espressione grave. E una frase:
    
    "Hai un culo da favola".
    
    L'ha ripetuta non so quante volte, variando qualcosa nella pronuncia e nelle parole, fino a dire soltanto "culo". La parola che ripeteva più spesso: "culo". Così mi ha ribattezzata. "Vieni, Culo", "Entriamo qui, Culo?", "Guardami, Culo", e mi guardava negli occhi mentre metteva una mano su una coscia. Ogni volta che diceva "Culo" mi sentivo sciogliere, mi batteva il cuore e mi veniva perfino una salivazione più abbondante, come se avessi fame. Pensavo solo alle sue grosse labbra e alla sua lingua, mi sentivo bella tutta, naturalmente a partire dal culo, volevo baciarlo ma mi ero imposta di aspettare che lo facesse lui. Cosi inghiottivo la saliva, mi aggiustavo il culo sulla sedia sperando che l'alluvione là sotto non tracimasse e dicevo stupidaggini. Quando mi tastava il culo mi sentivo felice e quando alla fine mi volse contro di sé ...
    ... non aspettavo altro, mi abbandonai e gli abbandonai la bocca, provando un piacere in tutto il corpo mentre la mia lingua veniva risucchiata dalla sua forza oscura.
    
    Le labbra e le labbra si toccavano per la prima volta, premendosi contro di lui. Ragazze, che onda! Passano due signori di mezza età e sento echeggiare una risata argentina della moglie che si allontana, certo eccitata dal nostro spettacolino notturno.
    
    "Culo?"
    
    "Dimmi, amore..."
    
    "Andiamo a letto".
    
    Andiamo a casa mia, salgo le scale e mi pare di sentire i suoi occhi che vedono attraverso i pantaloni.
    
    Ho un bel culo, c'è poco da dire. Una volta dentro, lentamente mi spoglia e io lo lascio fare. Ci baciamo. Mi dice che sono bella. Ma la cosa che mi eccita di più è il suo modo di guardarmi. Le mie labbra sottili, per esempio, che guarda e bacia, bacia e guarda, mentre con la mano cerca la mia bella, cara fica pelosa, la tocca sotto le mutande di cotone, la scopre, la schiude, la prende, la tira forte fino a farmi gemere, e con le dita bagnate mi accarezza, mi eccita, mi appoggia la falange del medio sul buco del culo, mi fa tremare mentre me la infila dentro, senza farmi male, senza prepotenza, quel dito nel culo lo voglio per sempre, ha una forza alla quale mi sembra di volermi abituare, mia mia mia, mentre con il pollice e mezza mano mi ha penetrato la fica e mi tiene così con due dita e la pelosa pulsante in mezzo.
    
    Poi viene uno di quei momenti che bisogna fermarsi a prendere fiato. Mi trovo mezza ...
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