1. La storia di Anna (cap III)


    Data: 20/06/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: pensionato, Fonte: EroticiRacconti

    LA STORIA DI ANNA (CAP 3 )
    
    I nostri incontri proseguirono con cadenza bisettimanale, sempre allo stesso bar davanti ad un buon bicchiere di vino: non avevamo paura di sollevare chiacchiere. Siamo tutti e due separati da tempo e liberi di scegliersi i compagni che preferiamo. “Dove eravamo rimasti?” mi chiese Anna ed io che, non ho vergogna a dirlo, mi ero segato come uno scolaretto ripensando al pompino estorto dal bidello, le rammentai i rapporti con Mario ( il bidello). “Ah si, la faccenda andò avanti per diversi mesi fino a quando, inventando scuse con i miei, non riuscii a farmi cambiare scuola. In quei mesi il rapporto con Mario aveva assunto aspetti che non mi piacevano, perché più mi obbligava a rapporti forzati, più sembrava piacermi. Il fatto che mi fece decidere per la chiusura del rapporto, ancorché forzato, fu l'incontro che si svolse in un pomeriggio in cui la scuola era aperta per un corso di aggiornamento dei professori. Mario mi disse di presentarmi a scuola verso le cinque del pomeriggio e ci ritrovammo come al solito nell'angusto WC dei nostri incontri. Mentre mi inginocchiavo per fargli il solito servizietto mi disse: “Un attimo, oggi abbiamo più tempo, spogliati!” Un tremore mi assalì, in misto di paura e piacere. Si sedette sul water ed io cominciai a togliermi la camicetta ed il reggiseno, liberando un seno non troppo grande, ma ben proporzionato, mi sfilai la gonna rimanendo con delle mutandine di cotone stampato, calzettoni bianchi fino al ...
    ... ginocchio e scarpe nere. Allungò la mano verso il mio sesso e cominciò a carezzarmelo attraverso il cotone e facendomi bagnare. Si, nonostante il ribrezzo che mi faceva quel soggetto, provavo anche un sottile piacere e speravo che non smettesse tanto presto. Mi scansò le mutandine e le sue dita si insinuarono nella mia fighetta mentre il suo viso si illuminava di un sorriso che scopriva una bocca che avrebbe avuto bisogno di un intervento complesso di un bravo dentista. “Adesso voltati e levati le mutandine” mi ordinò, ordine che io eseguii immediatamente liberando il mio culetto con due chiappette sode ed alte che incominciò subito a carezzare, pizzicare e sculacciare. Cercavo di non urlare per il piacere dolore, del resto eravamo a scuola e qualcuno poteva sentirci. Ad un tratto sentii un dito del bidello che si faceva strada tra le mie chiappe alla ricerca del mio buchetto. Cercai di fermarlo, avevo sentito di rapporti anali,ma con Francesco non avevamo mai provato, un poco perché lui non me lo aveva mai chiesto e un poco perché avevo paura del dolore. Mario mi prese per i capelli obbligandomi ad inarcare la schiena ed intanto il suo dito, che aveva trovato la strada, cominciò ad insinuarsi dentro di me: con mia sorpresa non sentii dolore ma anzi un piacere che si manifestava in un calore che si irradiava dal buchetto alla passera sino ad espandersi per tutto il ventre. Ma non volevo dargliela vinta e quindi mi agitai fino a quando non tolse il dito, ma, con mia sorpresa lo ...
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