1. Storie vere - Rescue 2


    Data: 29/09/2022, Categorie: Etero Autore: RunningRiot, Fonte: EroticiRacconti

    ... Patrick l'ho iniettata quando ho capito che, come si dice a Roma, non era più bono né per il re né per la regina. Però si è addormentato con un sorriso beato, come un bambino. Sereno. Le ultime cose che ha percepito devono essere state le mie parole, mentre gli sussurravo "ma chi te l'ha dato il permesso, eh? te l'ho detto io di chiamarmi così? e te l’ho detto io di mettermelo nel culo?". Mica ero incazzata, eh? Figuriamoci, gli strusciavo le tette sul petto come una gatta, e miagolavo pure come una gatta. E che petto, eh? Ce ne vorrebbero due di Annalise. E' vero che prima, un bel po' prima, mi ero leggermente incazzata, eh sì. "Oh Patrick, e basta, è la seconda volta che me lo metti dietro...". "Eskusemuà comandonte, est un bijou! E invesce la mia fidanzota disce toujours fatte nu tremòn!".
    
    E' di Taranto. Cioè no, è francese delle Isole della Reunion ma i suoi sono emigrati a Taranto quando aveva dodici anni. Adesso ne ha diciannove e parla l'italiano ancora così, deve essere proprio una zucca vuota... Immagino perciò che la sua ragazza sia pugliese. E immagino anche che quando le chiede il culo gli dica di farsi una sega, piuttosto. E c'ha ragione, con quella bestia che si ritrova! Proprio a me dovevi venire a fare il culo? E non una, tre volte! Sì, ok, ce n'è stata una terza, in effetti, ma quella sono stata io a volerla e quindi gliela condono. Meno male che un po’ di Bamba me l’ero fatta pure io ma Cristo, mi avranno sentita strillare fino alla costellazione della ...
    ... Fornace. E poi cazzo, va bene tutto, eh? cioè a me piacerebbe pure, anzi mi piace proprio sentirmelo dire, ma gridare in quel modo "salope" salope! je t'encule salope!"... e daje, no? Non dico che dovesse gridare "ti inculo, comandante"... ma almeno statte zitto. Almeno in pubblico, non lo sai che ci ascoltano? Poi dicono che non so tenere a bada i subordinati. Me lo ricordo ancora, che vergogna, quel colonnello austriaco del cazzo: "Kommandanten Annalisen, lei defe esighere rispetten dai subordinaten!". "No, guardi, in quel momento la subordinata ero io, eh? Anzi, proprio sottomessa". C'era un connazionale del colonnello, un analista di volo, che mi aveva sculacciata con un righello di acciaio, di quelli che una volta si usavano per tracciare le traiettorie interstellari sulle mappe proiettate su un vetro. Cazzo, quella volta è vero che mi ha fatto male sedermi per una settimana ma mentre batteva mi sentivo colare fino alle tibie. E guardate che ho le gambe lunghe, eh? Peccato che avesse il cazzo piccolo, ma piccolo piccolo. Peccato proprio.
    
    - Stai pensando a quella volta con l'analista austriaco, vero? Quello con il cazzo piccolo.
    
    - Come fa a saperlo, Capitano Morr?
    
    - (sospiro) Comandante Morr... ho immaginato il filo dei tuoi pensieri. Allora, piaciuto il regalo?
    
    - Uh... quanto a durata lascia un po' a desiderare ma... vabbè, grazie lo stesso.
    
    - Sedici ore di fila lasciano a desiderare? Due interi turni di controllo, Annalisa... l’ho scelto apposta.
    
    - Ah ...
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