1. LA CHAT – Episodio 8


    Data: 27/09/2022, Categorie: Erotici Racconti Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Racconti sull'Autoerotismo, Autore: AlphaMaster1964, Fonte: RaccontiMilu

    Ormai era tardi. Luigi tornò dal lavoro, ed arrivai alla mattina successiva facendogli sorrisi falsi. Quando se ne andò spacchettai tutti gli acquisti fatti in farmacia, e misi via le siringhe. Mi spaventavano da morire, ma avrei fatto tutto quello che mi ordinava, quando me lo avesse comunicato.
    
    La mail del mio Padrone era laconica: “A rapporto quando hai fatto”
    
    Il clistere mi attendeva. Lo preparai come da istruzioni della farmacista (che vergogna chiedere, ma avevo dovuto farlo – e mi aveva anche eccitato) con camomilla tiepida. L’alternativa che aveva citato era acqua leggermente addizionata di sapone neutro, ma la camomilla per qualche motivo mi sembrava adatta. La sacca pesava. La appesi al supporto della doccia, mi misi carponi dentro la cabina e feci penetrare l’ugello nel mio sfintere lubrificato con un po’ di olio, cominciando il “servizio fotografico” con dovizia di particolari umilianti e degni di un trattato di anatomia. Era simile al pennarello come sensazione, tutt’altro che malvagia. Aprii il blocco ed il liquido tiepido cominciò a fluire, fluire, fluire… la pancia si gonfiava, ero meravigliata di vedere quanto rapidamente si espandesse, mentre continuavo a fotografare. Poi d’improvviso una fitta, un crampo. La sacca non era neanche a metà, non potevo fermarmi. Non ne avevo il permesso! Ero terrorizzata e cominciai a massaggiarmi il ventre. Le fitte si susseguivano, forti, e cominciavo anche a provare il desiderio di svuotarmi in modo quasi compusivo. ...
    ... Cercai di tenere il forellino più serrato che potevo, ma cominciavano ad uscire gocce, che da schiava perfetta riuscii anche a documentare.
    
    Sensazioni contrastanti si mescolavano. Mi sentivo troia (e lo adoravo), ma sentivo dolore, mi sentivo umiliata (e mi piaceva). Il bisogno di svuotarmi mi faceva impazzire. Volevo fermare la tortura, ma contemporaneamente non me lo sarei perdonato. Avevo paura che la pancia mi esplodesse, ma avevo paura che mi punisse se mi fermavo. Ed avevo anche voglia di toccarmi, e se lo avessi fatto forse mi sarei distratta, ma lui non voleva… non sapevo più cosa fare. Ero sulle montagne russe. Poi il cielo volle che il liquido fosse tutto dentro, e la sacca tutta vuota. Estrassi il tubo, pensando di andare sul WC e svuotarmi, ma avevo fatto malissimo i miei conti. Tolto il sondino dal buco del culo il liquido cominciò a sgorgare senza che potessi fermarlo. Sentivo pezzi solidi venire sparati fuori in mezzo al liquido, e l’odore di camomilla mista a merda mi faceva salire dei conati di vomito. Ma la mia vagina volava urlando che le piaceva. Era terribile e bellissimo, un drago delle fiabe che non puoi smettere di guardare incantata ma che vuole mangiarti.
    
    Dopo parecchi getti potenti, ognuno dei quali pensavo mi avesse svuotato, potei alzarmi, e cercare di capire cosa fosse successo. La doccia era piena di escrementi, ed anche le mie gambe ed i miei piedi, ed un po’ anche il resto di me. Pancia, schiena, e per fortuna la micia era glabra. Sarebbe ...
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