Una serata bagnata - Racconti Erotici

Una serata bagnata

Io e Lisa avevamo trascorso una normale serata tra fidanzati fatta di cinema, pizza ed infine un giretto al pub dove eravamo soliti andare.

Complice la nostra amicizia con il gestore, che tra l'altro non aveva mai tolto gli occhi di dosso dalle tette di Lisa che facevano capolino dalla generosa scollatura della sua camicetta bianca, avevamo tracannato qualche birra di troppo ed eravamo entrambi un po' alticci. Decidemmo quindi di tornare verso casa a piedi visto che fortunatamente l'appartamento di Lisa era solo a una ventina di minuti di camminata.

Mentre passeggiavamo mano nella mano a Lisa squillò il telefono, era Sara la sua migliore amica:

«Ciao Sara»

«Ciao tesoro, come stai ? Disturbo ?»

«Benissimo grazie, no no non disturbi, tranquilla»

«So che è un po' tardi, ma mi chiedevo se avevi voglia di fare un salto da me, avrei una gran voglia di vederti...»

Lisa si voltò verso di me facendomi l'occhiolino, intuii subito cosa le frullava per la mente e le feci cenno di si annuendo con la testa.

«Certo che ne ho voglia, anzi guarda ti stavo proprio pensando... dammi mezz'oretta e sono da te»

«Ok, ti aspetto allora... A dopo»

Sul viso di Lisa comparve un sorriso sornione e nei suoi occhioni azzurri iniziò a brillare uno sguardo malizioso. Eccitati dall'idea di cosa poteva accadere da quella inaspettata telefonata, senza aggiungere altro affrettammo il passo e ci dirigemmo alla fermata del tram più vicina.

In breve tempo eravamo giunti davanti al ...

... portone del palazzo dove abitava Sara e dopo averle citofonato ci addentrammo nell'androne e salimmo le scale.

La porta dell'appartamento di Sara era socchiusa e Lisa vi si infilò pronunciando un delicato «Permesso... ?!?»

«Ciao tesoro vieni avanti» le rispose Sara dolcemente

«Spero non ti dispiaccia ma non sono venuta sola, c'è Max con me..., sai abbiamo passato la serata insieme e mi pareva brutto lasciarlo lì da solo così su due piedi..."

Timidamente entrai anch'io in casa chiudendo dietro di me la porta.

«Ah Ok, no no, va bene, non mi dispiace, anzi...» poi volgendosi verso di me con uno sguardo malizioso continuò: «Quasi quasi non ti riconosco più vestito da maschietto. Ormai mi sono abituata ai tuoi completini intimi da "Jessica"» disse ridacchiando divertita.

Io arrossii e restai in silenzio. In effetti tutte le ultime volte che ci eravamo incontrati io ero nei panni en-femme di "Jessica" la sexy troietta pronta a soddisfare le voglie più disparate e perverse della mia fidanzata con la complicità della sua amica.

Ripresomi dal momentaneo imbarazzo, anch'io mi resi conto che Sara era abbigliata "se così si poteva dire" diversamente da come ero abituato a vederla.

Tutte le volte che l'avevo incontrata aveva sempre un look "aggressivo" da femmina dominante, formato da abiti di pelle lucida nera, sexy lingerie e scarpe dal tacco a spillo altissimo.

Quella sera invece era a piedi nudi e addosso aveva solo una magliettina turchese a maniche corte ...