1. Tales of MiMa’s nights – episodio 1 – il bartender


    Data: 19/06/2018, Categorie: Autoerotismo Etero Autore: Lorette, Fonte: RaccontiMilu

    Tales of MiMa’s nights – episodio 1
    
    Correva l’anno 2014. Marco, allora, aveva 21 anni e si guadagnava da vivere facendo vari lavori stagionali. Quell’estate aveva trovato posto come bartender presso un noto stabilimento balneare della riviera. Di giorno era un normalissimo bagno, con ombrelloni e lettini, ma di notte si trasformava in pista da ballo sulla sabbia. Marco faceva il turno serale in una capannina allestita a bar, che ricordava un po’ i chiringuitos caraibici. Lavorava fino alle 2 di notte, a volte anche più tardi.
    
    Quella sera di metà luglio faceva molto caldo. Erano le 2:30, Marco aveva appena finito di riordinare il bar. Gli ultimi clienti se ne erano andati da un quarto d’ora. Sarebbe dovuto andare a dormire, ma alloggiava in una specie di soffitta e, con quel caldo, non si resisteva. Decise allora che sarebbe potuto rimanere in spiaggia a riposare. Si incamminò lungo la battigia, attraversò un ponticello su un piccolo canale che tagliava la spiaggia e si diresse verso alcune barche tirate in secca poco più in la. Quelle barche, di giorno, venivano noleggiate o usate per la scuola di vela, ma la sera restavano a pochi metri dalla battigia, sul loro carrellino. Marco decise che una di quelle barche era l’ideale per ripararsi dalla brezza umida che proveniva dal mare. Vi si appoggiò e si appisolò.
    
    Fu risvegliato da una risatina, e delle voci sussurrate. “dai…cosa fai….se ci vede qualcuno ?” diceva una voce femminile. “Ma chi vuoi che ci veda ? Non c’è ...
    ... nessuno” rispondeva una voce maschile. Le voci provenivano da oltre la barca su cui era appoggiato Marco. Non riusciva a vedere le persone, ma sentiva che erano a poca distanza, probabilmente nascosti fra 2 barche li vicino. Marco si infilò letteralmente sotto la barca, nello spazio che il carrellino lasciava fra la chiglia e la sabbia. Quella zona era buia e non poteva essere visto, mentre lui vedeva chiaramente i due ragazzi infrattati fra 2 barche, ma illuminati dalla luce lunare. Erano in piedi fra le due barche. Lei era molto giovane, forse neanche maggiorenne. Lui doveva avere più o meno l’età di Marco. Lei indossava un abitino di cotone leggero, a piegoline. Lui glielo aveva alzato ed aveva infilato la mano sotto gli slip, mentre la baciava sul collo, e fin giù al décolleté. “Dai…smettila…” diceva lei, ansimando e cercando, ma senza troppa convinzione, di sfilare quella mano dalle sue mutandine. Poco dopo, lui sfilò la mano e lei, soddisfatta del risultato, la lasciò andare. Non sapeva, però, quali erano le intenzioni del suo ragazzo. Con movimenti rapidi, lui le afferrò il vestito dal basso, con entrambe le mani, e lo sfilò dalla testa. Lei non fece in tempo a rendersene conto, ed assecondò l’operazione, alzando istintivamente le braccia. Quando si accorse di essere in intimo, il suo vestito era già stato lanciato lontano, sulla sabbia. “Ma sei pazzo ?…” Lui non le lasciò il tempo di finire la frase. La baciò profondamente in bocca. Lei, evidentemente rapita da quel ...
«123»