1. La mamma del compagno di scuola


    Data: 19/06/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: richardkutz, Fonte: Annunci69

    Ogni giorno mi viene in mente lo stesso, identico ricordo.
    
    Dovevo aver già compiuto 18 anni, perchè ero in quarta liceo ed era inizio primavera.
    
    Frequentavo lo scientifico a Milano, con alterne fortune.
    
    Sono sempre stato un ragazzo sveglio e acuto, ma ero convinto che la scuola non era degna depositaria di troppe energie.
    
    Riuscivo a passare le interrogazioni senza troppo sforzo, studiavo solo cio che mi interessava, ma con il mio bel faccino e i modi educati ero nelle grazie dei professori.
    
    All'epoca il mio migliore amico si chiamava Marco, era il mio compagno di banco.
    
    Abbiamo fatto insieme le scuole medie, e poi ci siamo ritrovati nella stessa classe anche al liceo.
    
    Conosco Marco e la sua famiglia, come lui conosce la mia.
    
    All'epoca la mamma di Marco deve aver avuto non piu' di 40 anni, l'ho sempre vista come una bella donna, ma non è si era mai insinuata nelle mie fantasie erotiche di adolescente.
    
    Durante quella primavera mi accadde un episodio che avrebbe modificato per sempre il mio approccio al sesso.
    
    Non sono mai stato un tipo brillante con le ragazze. Ero piuttosto timido e introverso.
    
    A 18 anni ero ancora vergine.
    
    L'unico flirt l'avevo avuto a 16 anni con una ragazza tedesca conosciuta in un campeggio in Puglia.
    
    Ci eravamo appartati all'esterno del campeggio tra gli alberi e ci eravamo scambiati qualche bacio con la lingua.
    
    Impacciato ed inesperto com'ero, ,non ho avuto il coraggio di osare di piu'.
    
    Ricordo ancora oggi ...
    ... con una punta di vergogna che fu lei, di due anni piu' piccola, a prendere la mia mano mentre limonavamo e appoggiarla sul seno già sviluppato.
    
    Indossava una felpa rossa. Quella fu la mia prima palpata.
    
    Oggi, col senno del poi, posso ricostruire quella scena e sostenere che doveva aver avuto almeno una terza abbondante, e che, se solo fossi stato piu' sfacciato, forse, tra quei pini, avrei lasciato la mia verginità.
    
    E invece mi ritrovavo vergine a 18 anni, in piena tempesta ormonale, a massacrarmi di seghe notturne.
    
    Quel pomeriggio eravamo a casa di Marco.
    
    Studiavamo scienze, materia in cui lui eccelleva. Mangiavamo un cornetto Algida.
    
    Abitavano in un villetta bifamiliare in provincia di Milano, grande abbastanza da ospitare anche due sorelle piu grandi e un pastore tedesco.
    
    Quel giorno in casa c'eravamo solo noi due e sua mamma, che ho sempre chiamato rispettosamene signora Giada e alla quale mi rivolgevo rispettosamente dandole del lei.
    
    Seduti sul letto della sua spaziosa camera, Marco ripeteva ad alta voce la terza legge di Ohm, mentre io fingevo di ascoltarlo. Pensavo a tutt'altro. Pensavo a quanto era stronza Simona, la nostra compagna di classe altezzosa ed egocentrica. Pensavo a quanto fosse figa.
    
    Quando sono distratto faccio pasticci, quel giorno quel pasticcio mi ha consentito di esplorare una grotta a me sconosciuta.
    
    Mi cadde tutto il gelato sui jeans, inzozzandoli in maniera indecorosa.
    
    Marco sorrise squotendo la testa, e mi disse di ...
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