1. La vicina di casa


    Data: 14/09/2022, Categorie: Trans Autore: Dionisio90, Fonte: EroticiRacconti

    Bip messaggio:
    
    -Ciao
    
    -Ciao, come stai tu?
    
    -Bene, tu?
    
    -Ho voglia
    
    -Di cosa?
    
    -Della tua bocca.
    
    Un messaggio che non lascia spazio a dubbi, sono fottuto e in tutti i sensi.
    
    Il primo incontro con Perla fu sotto casa del mio amico Luca, situato esattamente al palazzo di fronte al mio, mentre io uscivo dal palazzo lei stava entrando e per galanteria le tenni la porta. Lei entrò, mi ringrazio con un bel sorriso, mi squadrò da capo a piedi e se ne andò, lasciandomi imbabolato là al portone. Non avevo mai visto niente di simile, alta, bella, sensuale, pelle nera come la pece con mille tatuaggi ovunque, 2 occhi neri che ti entravano dentro, che subito ne fanno capire il carattere forte, dominante, infine capelli neri mossi e lunghi. La cosa che mi ha lasciato stupito dal primo momento è il suo modo di porsi sempre gentile, discreta e sorridente e di vestire, indossava un vestito al ginocchio molto colorato e giusto un po' scollato, ai piedi dei graziosi sandali con il tacco che ne esaltavano i bellissimi piedi.
    
    In quel momento della mia vita, avevo 29 anni e di donna trans, a parte qualche eccezione in discoteca, non è che ne avessi incontrati tanti ma ovviamente riconobbi subito che non era una donna qualsiasi. Di fantasie ne avevo già qualcuna ma venivano soddisfatte con qualche video on-line.
    
    Presto scoprii che l'appartamento dove abitava era al quarto piano e si affacciava sulla strada, dunque potevo scorgerla ogni tanto dal balcone ...
    ... dell'appartamento. Spesso però le tapparelle e le tende erano abbassate per difendere dalla privacy dei numeri clienti che, come pensavo, lei riceveva.
    
    In quei primi giorni, lavorando spesso in smartworking e quindi frequentando molto casa, ero come attratto da quell'appartamento e ogni scusa era buona, per buttare uno sguardo, anche se mi dovevo accontentare da pochi momenti, in cui lei ballava, parlava al telefono, giocava con il suo cagnolino, un piccolo barboncino bianco. Ogni volta che girava la testa verso il mio appartamento, facevo finta di fare altro, distoglievo lo sguardo, ma sinceramente non credo di esserci riuscito del tutto.
    
    Una sera di un paio di settimane intorno alle 9.30/10, mentre torno a casa vestito con giacca e cravatta da un aperitivo con i colleghi, la incontro a circa 200 metri da casa mia dove c'era un piccolo parchetto dove lei era con il cane.
    
    Quando mi avvicino mi guarda, mi riconosce e sorride e io ho già le gambe che mi tremano senza una spiegazione logica. Ha una sigaretta in mano e mi fa:
    
    -Ehi tu! Hai da accendere?
    
    -Oh sì ecco
    
    La faccio accendere, e armeggia con l'accendino.
    
    -Tu sei il ragazzo gentile dell'altro giorno vero? Non è così facile farsi ben volere dai vicini per me.
    
    -Ah sì come mai? Rispondo da idiota. Lei mi ha restituito l'accendino ma non riesco a muovermi, sono perso tra il suo sguardo e la sua voce.
    
    -Non te lo immagini? Eppure sembri un ragazzo sveglio... Ti va di fumare una sigaretta con me?
    
    Ovviamente dopo ...
«12»