1. Suor ester


    Data: 11/08/2022, Categorie: Prime Esperienze Autore: cagliostrus, Fonte: Annunci69

    Non era cambiato nulla, tanto che gli sembrava di vivere un lungo deja vu. La stradina con l'asfalto sconnesso, il muretto di calce bianca, il cancello di ferro verniciato di grigio, lo stesso grigio del dragamine di suo padre, come diceva fiero, 10 anni prima, a tutti i suoi compagni della quinta elementare. La stessa campanella con la catenella, lo stresso suono, ma non era il volto di suor Gioconda, la cara suor Gioconda, grassottella e sempre allegra, quello che si affacciò allo spioncino, sempre lo stesso spioncino di 10 anni fa.
    
    “Sia lodato Gesù Cristo” salutò il volto attempato della suora sconosciuta.
    
    “Sempre sia lodato” rispose con pronto automatismo il nostro marinaio. Che fosse un marinaio lo capì al volo anche la suora, dall'aspetto inconfondibile: il giovane volto cotto dal sole, il berretto con la greca sulla visiera portato di traverso, la giacca blu di loden impermeabile con i bottoni dorati, decorati da un'ancora e l'immancabile sigaretta appesa all'angolo della bocca.
    
    “La scuola è chiusa, signore. A quest'ora i bambini sono andati tutti via. Chi sta cercando?”
    
    “Buon giorno, Madre. Sono venuto a rivedere la mia vecchia maestra, se è ancora qui. Suor Ester”.
    
    “Suor Ester? Oh mio buon Gesù!” il portone si aprì cigolando e la figura della donna, sui settant'anni, paludata da un saio marrone, serrato da un cordone bianco e il capo coperto da un velo nero, appare alla fessura.
    
    “Ma, a quest'ora non so se la Superiora... e poi lei non è più un ...
    ... bambino...” interdetta e dubbiosa, frastornata dall'ampio sorriso, sincero e accattivante del ventenne, che le sembra tale e quale a San Domenico Savio, quello del santino che prega tutte le sere e poi lo bacia tre volte... solo un po' più... uomo. Poi d'impulso, cede alla curiosità e decide: “Venga dentro, però non passi oltre la foresteria, mi raccomando. Io vado a chiedere... Sa, da due anni suor Ester è stata nominata Superiora. Ora è la nostra reverenda madre, non insegna più, ma è sempre così occupata... vado a chiedere”. Si arresta, come fulminata da un pensiero “Ma chi devo dire? Come ti chiami tu?”
    
    Il nostro si sente riscaldato dal passaggio al tu che lo riporta alla metà dei suoi anni, quando con i calzoncini corti, in quel cortile giocava a palla da solo, dopo che tutti gli altri erano andati via da ore, ad aspettare che uno dei suoi lo venisse a prendere.
    
    “Giovanni, le dica... 'il suo Giovannino', madre, vediamo se si ricorda!” le risponde con il volto rischiarato da un ampio sorriso.
    
    La suora portinaia si allontana gongolante, a modo suo partecipe e rapita dalla piacevole sorpresa che pensa stia per recare alla sua superiora.
    
    Nell'attesa, senza entrare nel corpo dell'edificio, Giovanni passeggia in cortile fino a raggiungere l'orto, si ricorda delle galline e che c'erano sempre almeno una o due uova nella stia, dei conigli con gli occhi rossi come rubini, degli alberi di fico su cui si arrampicava, per sfuggire alla merenda di pane e formaggio, quel ...
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