1. La professoressa


    Data: 07/08/2022, Categorie: Prime Esperienze Autore: leius06, Fonte: Annunci69

    Quando entrò il primo giorno di scuola per presentarsi alla classe insieme alla prof di italiano gli sguardi di tutti noi, giovanissimi maschi alle prese con le tipiche pulsioni adolescenziali, furono solo per lei. Lei sarebbe stata la nostra professoressa di educazione artistica per i tre anni delle medie.
    
    Bionda, capelli lunghi e ondulati, bocca carnosa. Quel giorno indossava una minigonna di pelle che lasciava scoperte due gambe perfette. Ai piedi un paio di scarpe con tacco a spillo.
    
    La prof si accomodò sulla sedia accanto alla cattedra accavallando le gambe e lasciando alla nostra vista le sue cosce abbronzate mentre la collega di italiano partiva con i soliti preamboli per conoscere meglio i venti ragazzini che si trovava di fronte.
    
    Io avevo scoperto le seghe solo qualche settimana prima, quasi per caso. La fuoriuscita di quel liquido trasparente, tendente al bianco, mi aveva spaventato tanto che ero corso da mamma a chiedere aiuto.
    
    Lei era stata dolcissima e aveva provato a spiegarmi cosa fosse ciò che era uscito dal mio cazzo e come funzionasse, raccomandandomi di svuotarmi ogni tanto perché ormai ero diventato un ometto.
    
    Da allora in realtà ogni giorno, più volte al giorno, mi trovavo praticamente senza accorgermene con la mano sul cazzo e finivo col riempire di sperma i miei slip. Lo stesso avvenne quella mattina in classe.
    
    Alla vista di quella quarantenne scosciata e in tacchi alti, sentì crescere irresistibile l'erezione e mi bastò sfiorarmi ...
    ... da sopra i jeans per venire. Ma non ne avevo abbastanza. Tornato a casa mi chiusi in camera e mi segai ripensando alle gambe della mia nuova professoressa. Cosa che feci anche la sera prima di addormentarmi.
    
    I mesi successivi furono un calvario. La prof diventò una vera e propria fissazione. Non facevo altro che segarmi e solo per lei. Esclusivamente per lei. Anche mamma iniziò seriamente a preoccuparsi.
    
    Passavo pomeriggi interi chiuso in camera a masturbarmi e quando riusciva finalmente a entrare per sistemare un po' l'odore di sperma era così forte che doveva spalancare le finestre anche in pieno inverno.
    
    Non che la mattina a scuola le cose andassero meglio, anzi. Durante le lezioni della professoressa ero perennemente eccitato tanto che spesso ero costretto a correre in bagno per sfogarmi. Col passare dei mesi però presi coraggio e iniziai a toccarmi anche in classe.
    
    Il mio banco era proprio accanto alla cattedra e da lì vedevo perfettamente le gambe della professoressa, quasi sempre generosamente scoperte. A volte nude, a volte coperte da una calza sottile di nylon. Notavo i suoi tacchi, i suoi stivali. E cercavo in ogni modo di sbirciare sotto la gonna per capire che intimo indossasse.
    
    Fu così che cominciai a massaggiarmi da sopra i pantaloni durante la lezione, convinto che lei non potesse accorgersi di ciò che facevo. Mi sbagliavo. Un giorno, poco prima delle vacanze di Natale, notai che il suo sguardo si allungava fin sotto il mio banco. La prof vide ...
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