1. Eliana


    Data: 06/08/2022, Categorie: Lesbo Autore: 1948, Fonte: RaccontiMilu

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    Sono una giovane donna che ha un corpo molto androgino perché le mie tette non sono gonfie ed è limitato a dei capezzoli leggermente sporgenti ma molto sensibili. Sono alta e molto magra, sembro un fuscello, il mio corpo somiglia a quello di una ballerina. Alla fine dell’adolescenza ho cercato di fare l’amore con uno dei ragazzi mio amico, ma mi sono allontanata rapidamente da lui per diversi motivi non avendo trovato né la finezza né la vera sensualità e tanto meno l’erotismo.
    
    Solo la scopata è il motivo dei miei amici maschi arrapati.
    
    A me piace la dolcezza, la lentezza, il lento aumento del piacere.
    
    Spesso non indosso biancheria intima e mi piace lo sfregare dei tessuti sia sui miei capezzoli che sul mio clitoride. In pubblico, sull’autobus o anche su una panchina dei giardini, oppure seduta l bar, a volte respiro profondamente in modo che i capezzoli si sfregino sul tessuto la camicia; solitamente cerco indossare camice di tessuto grosso a quadri all’americana.
    
    Le sensazioni che provo con i capezzoli così sollecitati sono per me molto importanti perché si riflettono sulla fighetta inviandole scariche elettriche.
    
    È quello il momento in cui inizio ad inumidirmi rapidamente ed il mio clitoride si erge a sua volta chiamando la mia mano e le dita che sono diventate abili a titillarlo.
    
    In estate spesso indosso pantaloncini di jeans molto attillati perché muovendo il bacino nel camminare genero, con la ...
    ... striscetta di tessuto che passa tra le gambe, nel cavallo, una carezza sulle grandi labbra e sul clitoride.
    
    Quel movimento mi dà sensazioni sempre diverse e deliziose così posso godermele silenziosamente anche tra altre persone senza che queste si accorgano del piacere che provo.
    
    Una volta, in tarda primavera, prendevo un po’ di sole su una panchina in un giardino pubblico, ero seduta con la schiena appoggiata alla spalliera. Intorno a me non c’era una o due persone e mi sono abbandonata ad un gioco erotico favorita dal rilassamento del calore del sole. Il mio corpo in quella posizione alla vista era senz’altro piacevole e faceva capire con buona probabilità che avevo fatto sesso. Avevo le gambe nude ed i miei capezzoli si erano induriti perché era da un po’ che sfregavano.
    
    Avevo voglia di venire e mi sono scelta proprio quella panchina perché in una zona poco frequentata.
    
    Ho respirato forte e stretto i glutei in modo che la striscia dei jeans entrasse tra di essi ed allo stesso tempo mi sfregasse la vulva.
    
    Ho chiuso gli occhi e mi sono concentrata sull’aumento lento e tanto desiderato del piacere.
    
    Per accentuare il contatto con il tessuto ho inarcato le reni premendo sulla seduta ed ho messo le braccia dietro la schiena.
    
    Senza fare grandi spostamenti ho iniziato ad andare avanti ed indietro sfregando il clitoride come se stessi cavalcando. Devo però aver fatto questo, probabilmente, troppo in fretta e non sono riuscita a trattenermi. Un orgasmo forte e ...
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