1. La lunga notte – cap. 6


    Data: 05/08/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Autore: Lord Byron, Fonte: RaccontiMilu

    ... Dasho mi abbandonerà. Il camion facendo una ampia curva si ferma nel piazzale a fianco di quello che aveva caricato Nadia. Spento il motore Ahmed si volta e tira una tendina dietro ai sedili, aprendo un piccolo vano con una branda. “dopo di te Angela”. Sorrido. “I soldi, ragazzi.” Ahmed mi allunga una banconota da cinquanta Mentre affronto il passaggio un po’ acrobatico sento una mano sul culo che soppesa le mie natiche. Mi sistemo nella branda, togliendo gonna, maglia e reggiseno e prendo i preservativi dalla borsa. Ahmed si avvicina abbassandosi i pantaloni. “Dai, succhiamelo un po’, bella troia”. Le mie labbra si schiudono su un cazzo non particolarmente grosso, la mia lingua lo percorre per la lunghezza e poi lo accolgo nella mia bocca. Sento un mugolio di piacere, mentre Kahlid compare tra i sedili guardandoci. Lo lavoro per un paio di minuti, mentre le sue mani sono sui miei seni. Prendo il preservativo per aprirlo ma mi afferra la mano. “Quanto vuoi per farlo senza?” rabbrividisco. “dieci euro a testa” “va bene, allora. – guarda Kahlid che fa un cenno di assenso – lo facciamo senza” rimetto il quadrato metallizzato dentro la scatola, mi sdraio e Ahmed prende posto tra le mie cosce, cominciando a pompare. Con il bacino cerco di assecondare le sue spinte, per farlo venire in fretta, mentre il suo compare si toglie i pantaloni e si avvicina, afferrandomi la testa. Chiudo gli occhi. Il suo cazzo si fa strada tra le mie labbra, mentre l’altro si muove nella mia fica che ...
    ... comincia a dare segnali di partecipazione bagnandosi. Poche spinte e sento Ahmed svuotarsi dentro di me, poi è il turno di Kahlid. Mi chiede di girarmi e mi afferra per i fianchi. Sento il suo palo di carne insinuarsi tra le cosce. Mi scopa con colpi lunghi e lenti, appoggio la faccia sul cuscino, nella mia mente tornano come ogni volta gli occhi azzurri di Dasho mentre il mio corpo risponde sempre più al ritmo dell’uomo alle mie spalle. Con un rantolo lo sento venire nelle mie viscere. Avrei voluto continuasse, apro gli occhi insoddisfatta. Ma d’altra parte non è il mio piacere che conta. Mi asciugo con una salvietta umida e mi rivesto, mentre uno dei due mi dà gli altri venti euro. Poi passo davanti sul sedile mentre il camion si riavvia verso la rotonda. Mi scaricano al mio posto, salutandomi con un sorriso. Risalgo sul guardrail, ma è un attimo, un altro camion si ferma.
    
    Alle sei, quando l’autoparco chiude, ho avuto una ventina di passaggi. Una trentina di uomini hanno avuto il mio corpo, sono entrati nella mia bocca, nella mia fica. Due hanno pagato cento euro per il mio culo. Sono stanca. Venti minuti e arriva un’auto, dentro Ditmir e Dasho. Saliamo, io siedo tra Nadia e Liveta. Mentre la macchina punta verso la città guardo gli occhi di Dasho riflessi nello specchietto. Sta guardando verso di me. Istintivamente apro le cosce, come quando ero sul guardrail. Dasho prende la mia borsa, conta i soldi e i preservativi. Come può pensare che lo imbroglierei? Si tiene le ...