1. La lunga notte – cap. 6


    Data: 05/08/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Autore: Lord Byron, Fonte: RaccontiMilu

    ... apri le cosce, bisogna far vedere per vendere. Vedrai che arrivano come le zanzare in una notte d’estate. Spesso sono in due a bordo, in quel caso fai un po’ di sconto, cinquanta per tutti e due. A volte chiedono di scoparti insieme, l’importante è soddisfarli.” Chiudo gli occhi gettando indietro la testa e allargo le gambe, il bianco della pelle stacca sul bordo delle calze che incorniciano la mia fica depilata. Sento sulla pelle il calore del sole, in bocca ho ancora il sapore di Dasho.
    
    Il fischio dell’aria dei freni di una motrice che si sta fermando vicino a noi mi riporta alla realtà. Dal finestrino, a due metri e mezzo di altezza un uomo calvo, dall’accento bolognese si rivolge verso Nadia “Ciao bella, hai una mezz’ora per me e il mio amico?” “Certo, come sempre amore, mi fai salire?” La porta si apre e un braccio robusto si protende verso di lei. “Ok, io vado, ragazze, mi raccomando…” Poi il rombo del motore la porta via. Richiudo gli occhi, pochi istanti per sentire lo scricchiolio delle ruote di un’altra motrice che rallentano sulla sabbia davanti a noi. “Hey, quanto vuoi?” apro gli occhi. Dal finestrino di un camion rosso, con dietro un enorme container, un uomo muscoloso dalla pelle olivastra mi guarda con un sorriso a cui manca un dente. “Trenta, venti di bocca” rispondo allargando ancora le gambe e fissandolo negli occhi sorridendo. “siamo in due, quanto ci fai?” un brivido mi corre lungo la schiena. “Cinquanta, va bene?” “ok, bella, sali a bordo”. La porta ...
    ... si apre, metto il piede sul gradino all’altezza della mia coscia e una mano afferra la mia. La gonna risale fino all’inguine durante la scalata, entro nella cabina e mi adagio su un sedile molleggiato. Dentro l’aria condizionata riserva una frescura piacevole. Guardo verso l’altro alla guida, un uomo esile, quasi sproporzionato di fronte al volante del bisonte della strada. “Ciao – gli dico per rompere il ghiaccio – sai dove andare?”. “Si, facciamo spesso questo viaggio, due volte alla settimana siamo qui. Tu è la prima volta che ti vediamo sei nuova?” dalla pelle, dai tratti, dall’accento mi sembrano nordafricani. ”si, sono nuova. Voi di dove siete?” “Marocco, Lui è mio cugino.” spiega quello seduto accanto a me, mettendomi una mano sul ginocchio e facendomi aprire le cosce. “Ti piace Kahlid?” ride sguaiatamente, tutto l’abitacolo è pieno di mozziconi di sigaretta spenti, pacchetti vuoti, bottiglie dell’acqua. Kahlid guarda la mia fica. Le labbra si aprono in un sorriso scoprendo una fila di denti gialli dal fumo e dal poco uso di spazzolino e dentifricio. “Si, è molto bella . Io sono Kahlid, lui si chiama Ahmed. Tu come ti chiami?” “Angela. Mi chiamo Angela.” “Bene, Angela, facci vedere le tette, mentre andiamo.” “Si, certo” rispondo sbottonando la camicetta e tirandole fuori da sopra il reggiseno. La mano di Kahlid intanto è risalita lungo la calza fino alle labbra della vagina. Dita callose, abituate a lavorare cominciano a frugarmi. Chiudo gli occhi, tra poco il sapore di ...