1. Mia moglie valeria - dopo i 40 anni - cambiamenti - capitolo 10 - le coincidenze


    Data: 19/07/2022, Categorie: Prime Esperienze Autore: Marta-trav, Fonte: Annunci69

    ... diversi, ma qualche dubbio iniziò ad insinuarsi nella mia mente. Marta, invece, sembrava totalmente disinteressata ai braccialetti ed attratta dalle luci e dalle persone già presenti dentro il locale.
    
    La maggior parte delle donne, tuttavia, indossava il braccialetto di colore nero.
    
    “Vieni, andiamo al bar”, mi disse Marta, strappandomi ai miei pensieri.
    
    Mi prese per mano e la seguii fino al bancone.
    
    “Cosa posso servirvi?”, ci chiese l’uomo dietro al bancone, un ragazzo giovane, mulatto, con un fisico palestrato, che indossava un paio di pantaloni neri attillatissimi e una canottiera a rete, anch’essa nera, che esaltava la forma dei suoi muscoli. Un po’ pacchiana per i miei gusti.
    
    “Per me un mojito, grazie”, rispose Marta, allegra.
    
    “Anche per me, grazie”, mi affrettai a dire io.
    
    “Ecco a voi”, ci disse il ragazzo, porgendoci due bicchieroni di vetro.
    
    “Per il pagamento?”, chiese Marta. “Abbiamo depositato tutto negli armadietti, portafogli compresi”.
    
    “Con il braccialetto nero, tutto compreso. Offre la casa.”, ci disse il ragazzo, sorridendo.
    
    Ringraziammo e ci allontanammo, in direzione dei divani.
    
    Appena ci sedemmo, fummo avvicinate da una coppia.
    
    Lui, un uomo di una cinquantina di anni o forse più, portati benissimo, magro, brizzolato, vestito elegantemente.
    
    Lei, molto più giovane di lui (e, di conseguenza, di me), mora, capelli corti, con un bel fisico, un vestito rosso molto corto, molto scollato e molto sexy e con un atteggiamento ...
    ... eccessivamente remissivo.
    
    “Ciao”, disse l’uomo. “Sole?”, continuò.
    
    “Si, sole”, si affrettò a dire Marta.
    
    “Non più, a quanto pare”, dissi invece io, forse un po’ troppo scontrosa.
    
    L’uomo sorrise, soprattutto quando si accorse del colore del nostro braccialetto.
    
    La donna, invece, rimase immobile, senza dare segno di alcuna emozione.
    
    Lui si sedette sullo stesso nostro divano, accanto a me, alla mia destra. Alla mia sinistra c’era Marta. In piedi, davanti a lei, c’era la compagna dell’uomo che era seduto accanto a me.
    
    “Siediti pure”, disse Marta alla donna, indicando il posto libero sul divano accanto a lei.
    
    La donna non si mosse.
    
    “Lei fa solo quello che le dico io”, disse l’uomo, con naturalezza.
    
    “E’ molto ubbidiente. Certo, c’è voluto un po’ per addestrarla. Ma ora è totalmente sottomessa. Molto brava, peraltro”, continuò lui.
    
    Io e Marta ci guardammo con aria sbalordita. Marta sorrise.
    
    “Scusatemi un attimo”, dissi al gruppetto dei tre, mentre mi allontanavo in direzione del bancone del bar.
    
    “Prego”, disse l’uomo.
    
    “Dove vai?”, mi chiese Marta.
    
    “Torno subito, tranquilla”, le risposi.
    
    Mentre mi allontanavo, non mi sfuggì che quell’uomo andò subito ad occupare il posto dove ero seduta io fino a un attimo prima. E, di conseguenza, si avvicinò pericolosamente a Marta.
    
    Superai il bancone del bar e raggiunsi quello che mi parve uno degli addetti alla sicurezza del locale. Decisi di bluffare.
    
    “Ciao. Scusami, sono talmente distratta che non ...
«12...678...»