1. Nuda


    Data: 18/07/2022, Categorie: Sentimentali Autore: pink_, Fonte: EroticiRacconti

    Bolide di vento a gonfiare le vele fin quasi a strapparle spingendo a folle velocità lo scafo ammaccato della Serpide verso i mari del nord. Ira di tempesta e squarci di luce nel cielo nero, un uomo solo a bordo, con le mani aggrappate al timone, il suo nome è Djorn, nemico del re per nascita e per diletto, ladro senza padre, pirata folle col sangue di un ribelle.
    
    A pochi nodi dietro di lui le Lance d’argento della guardia reale lo inseguono solcando minacciose le acque, sua maestà ha disposto: portatemi la sua testa oppure mi prenderò la vostra!
    
    Nubi cieche all’orizzonte oltre cui si distende l’Eterno mare, un mondo di nessuno da cui nessuno ha mai fatto ritorno per poterlo raccontare, niente di meglio di un mistero per imbastire le mille trame delle leggende.
    
    Creature strane vivono lassù, tutte quelle che gli uomini sono riusciti a immaginare e forse anche di più, favole buone per spaventare i bambini, consegnandoli alla terrificante seduzione dell’ignoto.
    
    Dardi infiammati scagliati contro la poppa del Serpide che è sempre più vicino e sempre più distante, ancora pochi istanti e quel pazzo sarà inghiottito dalle nuvole, ci penseranno loro a far dimenticare il suo nome, meglio rallentare prima di arenarsi all’oblio, meglio desistere prima che sia, per sempre, troppo tardi.
    
    Così pensano gli ufficiali in uniforme, sputano rabbia e urlano ai marinai, calano le vele spegnendo la furia della caccia, mentre la preda svanisce all’orizzonte, sospesi fra due morti, ...
    ... il terrore cieco dell’ignoto e la rabbia di sua maestà, buon viaggio bastardo, vai all’inferno, vai all’inferno da cui non farai mai più ritorno.
    
    Destinazioni diverse che portano alla stessa triste eternità, le lame del re non perdonano, il viaggio verso casa sarà l’ultimo per tutti loro.
    
    Voragini di pioggia nel muro di fumo, ultima frontiera verso la desolazione del niente.
    
    Le mani del pirata smarriscono il timone trafitte dall’esplosione di un lampo.
    
    Finché, tutto, sembra diventare ancora più nero.
    
    []
    
    Djorn,
    
    stremato dalla fuga quasi sviene a terra, lasciando che la piccola imbarcazione prosegua da sola, danzando con gli ultimi echi della tempesta.
    
    Poi sempre più piano, sospinta da un ultimo alito di vento, gli occhi aperti verso l’enigma del cielo, il cuore ancora impazzito, sospinto a forte velocità fin sull’orlo della morte.
    
    Passano ore che sembrano giorni, se solo conoscesse una preghiera questo sarebbe il momento giusto per recitarla ma non ha più neanche la forza per muovere le labbra.
    
    Un respiro dopo l’altro e ognuno potrebbe essere l’ultimo, che quasi si addormenta, mentre il cielo elenca nuove incredibili sfumature, sgombrando adagio nuvole, regalandosi all’azzurro, finché, il primo raggio di un sole mai visto, brilla sul volto quasi spento del nemico del re.
    
    Che luce è mai questa? Forse è il delirio di un moribondo, è una visione, non può essere che così, la volta si tinge gradualmente di rosa, intrecciata dalle trame dei gabbiani ...
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