1. Quella supplica confusa


    Data: 13/06/2018, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... gradualmente divennero più avvolgenti, le voci più basse e le nostre teste sempre più vicine. Il mio responsabile non m’aveva cercato, il suo neanche, per il fatto che la festa proseguiva senza di noi e noi in quel preciso istante non avevamo bisogno di niente. Io non potevo pensare lucidamente, poiché Riccardo aveva il furfante e il mascalzone potere di farmi comportare in modo stupido e lo stava usando su di me anche in quel momento, le parole fluivano come liquide, io lo ascoltavo e la sua voce m’intontiva, perché non apparve in nessun caso l’immagine di lui con gli occhi lucidi né lo sguardo ferito per farmi rendere conto del male che gli stavo facendo. Nella mente io avevo soltanto i ricordi di quei lunghi anni di d’abbandono e di solitudine che avevo richiamato alla memoria mentre mi masturbavo, per poi scoppiare in lacrime. Quei ricordi fatti di pelle, di carne, di calore, di gemiti e di sospiri, di piacere confuso e di dolore sottile. Io rivedevo nitidamente i suoi occhi teneri mentre lucidamente facevamo l’amore, il suo viso stravolto dal godimento, risentivo i suoi boccheggi selvaggi dietro di me quando mi prendeva con foga, perché io lo facevo sentire un vero animale.
    
    Ambedue avevamo condiviso così tanto, intimamente e profondamente, com’&egrave potuta finire così tra di noi? M’accorsi soltanto un istante troppo tardi che questo mio pensiero ...
    ... si era trasmesso alla mia voce, lui tacque, io altrettanto, imbarazzata e turbata per la circostanza, poi mi guardò negli occhi e m’accarezzò piano una guancia e allora lo baciai. Io non avevo mai preso l’iniziativa con nessuno, eppure in quel momento il mio pilota automatico aveva deciso per me, poiché fu un bacio imponente, superbo e magnifico, perché fu un bacio affermato, conosciuto e noto, un ritrovare qualcosa d’incredibilmente potente e valoroso che credevo perso per sempre. Fu una vera e inattesa rivelazione riscoprirci identici così come quattro anni fa, come se nulla fosse cambiato, come se niente ci avesse diviso né separato. Salutammo rapidamente i rispettivi superiori diretti e abbandonammo separatamente la festa, salimmo sulla sua autovettura e andammo di filato a casa sua, considerato che non volevamo perdere ulteriore tempo: c’eravamo già mancati troppo stando distanti.
    
    Quando mi distesi al suo fianco sul letto, tra un bacio e l’altro, mentre lui piano mi sbottonava la camicia m’apparve per un microsecondo la sua immagine, perché in fondo al mio cuore benedissi colui che disse che il tradimento con un ex non conta e che non ha voce in capitolo.
    
    A ben pensarci, in effetti, se la sua proposta di matrimonio mi stava concedendo e permettendo di fare questo, voleva dire che la sola e unica risposta giusta era un no.
    
    {Idraulico anno 1999} 
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