1. per caso un deisderio si avvera – parte 1


    Data: 11/07/2022, Categorie: Erotici Racconti Racconti Erotici, Etero Sesso di Gruppo Autore: virtualmente, Fonte: RaccontiMilu

    sms: “è venuta una mia amica del mare. Sono al bar con lei. Non so se riesco a liberarmi” “fai salire anche lei ;)” “ti piacerebbe eh. Ti chiamo quando mi libero”
    
    Mannaggia, ero tornato da lavoro prima per preparare la stanza per le nostre acrobazie settimanali. Pazienza, vuol dire che sarà per la prossima. Ne approfitterò per scendere a fare spesa.
    
    Mentre torno dal supermercato entro al bar per prendere le gomme e chi vedo? Voi due sedute fianco a fianco che parlate amabilmente. Quasi quasi ti faccio uno scherzo. Passo casualmente a fianco e mi fermo, simulando quando più possibile la sorpresa ti guardo e
    
    P: Ciao N***!!! Sono P***, lavoravi in laboratorio quando facevo la tesi. Ti ricordi? Come stai? Tutto bene? Non ci vediamo da tanto N: Ciao P***. Si, tutto bene. Sono passati anni ormai. Che ci fai qui? P: Abito qui vicino (come se tu non lo sapessi). Sono rimasto dopo l’università a lavorare con il prof. Sono andato a fare spesa, stavo portando la spesa sopra. Doveva passare un’amica ma ha avuto un’impegno. N: Può capitare. Lei è una mia amica del mare: L*** P: Piacere, P*** L: Piacere L*** P: Bhe vi lascio ai vostri discorsi allora. Tra 10 minuti devo scendere di nuovo. Mi ha fatto molto piacere rivederti. Se passi in laboratorio ci salutiamo. L: Sono solo discorsi di mare. N: Se vuoi puoi unirti a noi per un caffè al volo P: Ok, solo 5 minuti e poi scappo.
    
    Mi siedo con voi un poco divertito e un poco preoccupato. Non so che dire. Tu mi lanci uno sguardo di ...
    ... disapprovazione. Si, forse ho esagerato.
    
    P: Dove siete state a mare? L: In Puglia P: ah, bellissimo mare L: si, davvero stupendo. Ci siamo conosciute quest’anno. Io sono calabrese ma mi trovavo a passare per Napoli.
    
    mentre mi raccontate del mare pugliese osservo la tua scollatura e noto che hai i capezzoli induriti. Sei eccitata. Quasi quasi ne approfitto. In sala siamo in pochi ma nessuno può vedere sotto il tavolo. Faccio avanzare la gamba fin quando tocco un piede. Non sono sicuro e resto fermo. Il piede non si sposta. Piano avanzo un poco. Ancora calma immobile. Ancora un movimento impercettibile e questa volta il piede indietreggia. Devo stare attento. Appena lo muovo trovo un altro piede. E’ lo stesso di prima? Non lo so. Di nuovo vado per tentativi. Questa volta non si tira indietro ma si affianca al mio. Comincio a fare un piedino leggero mentre continui a parlare indifferente. Sembra che non ti tocchi proprio e allora mi faccio più audace. Ti accarezzo il polpaccio. Ho le scarpe e non sento il contatto ma tu sei brava a restare così indifferente. Mi blocco quando L*** si sposta sulla sedia. Se allunga le gambe potrebbe trovarci. Ora sento la tua gamba muoversi e ricambiare. Hai tolto le scarpe. Sento il piede sulle pieghe del pantalone risalire lungo la gamba fino al ginocchio dove si poggia. Faccio scivolare le mani sotto la tavola. Mi sporgo in avanti simulando un interesse per il discorso ma prendo il piede tra le mai e lo massaggio. Scoppiate a ridere per ...
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