1. Il giaciglio


    Data: 12/06/2018, Categorie: Erotici Racconti Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... sua forza e da un’intima e intrinseca paura. Io non potevo liberamente ribellarmi, eppure mi sembrava di captare la sua energia passare attraverso la pelle e raggiungermi, diffondersi, soffermarsi e spargersi in ogni orifizio, in ogni cellula o meandro della mia mente.
    
    In quel momento avvertivo il suo essere, coglievo nettamente il suo corpo su di me, perché lui si muoveva ritmicamente, dal momento che lo sentivo introdursi nel profondo: le sue dita sembravano incunearsi nella mia pelle, come assorbirsi inglobandosi. Lui non parlava, affondava i denti nella carne, mi stringeva, io ero in suo potere, sempre più soggiogata e sottomessa dalla sua forza, dalla paura. Io non protestavo né reclamavo, in quanto lui era accanto a me, su di me, perché si muoveva grintoso, impetuoso e passionale. Le pareti, il soffitto, tutto mi sembrò repentinamente tingersi di rosso, dato che mi sembrò persino che le pale del ventilatore si muovessero turbinosamente. La testa mi girava, poi si placò, alla fine s’udiva spiccatamente soltanto il rumore del ventilatore e dei nostri respiri. Io m’alzai e andai in bagno, guardai il ...
    ... mio volto, i miei capelli erano scomposti e cominciai a riempire la vasca: l’acqua fresca mi conciliò facilitandomi e rabbonendomi i pensieri. Quel liquido scorreva tranquillamente con un suono ripetitivo, alzai lo sguardo e mi lasciai cadere lentamente abbandonandomi, feci scivolare la testa nell’acqua fino quasi a immergerne il viso.
    
    Restai in tal modo a osservare diligentemente quei pezzi d’intonaco che si staccavano dal soffitto, mentre io m’allontanavo separandomi da lui. Adesso captavo non più la sua emanazione né la sua espressione, ma soltanto il pensiero. Nei miei occhi c’erano le valigie già pronte e lui che dormiva, la porta aperta, fuori la casa pallida dalle pareti bianche che giaceva introversa e taciturna sulla spiaggia, poi l’auto, le ruote che andavano lontano. L’acqua raggiunse le labbra dischiuse penetrandomi in bocca.
    
    In quel preciso istante mi risvegliai, mi risollevai e chiusi meccanicamente il rubinetto. Sotto il soffitto, osservai attentamente l’intonaco pendente, sospeso in bilico come sempre e lui pacificamente nell’altra stanza che beatamente dormiva.
    
    {Idraulico anno 1999} 
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