1. Carla: terza lezione e ora ha definitivamente il culo rotto


    Data: 12/06/2018, Categorie: Etero Autore: alybas, Fonte: EroticiRacconti

    Storia vera
    
    La domenica mi sono svegliato sicuro e tranquillo, con ancora il ricordo di quello che avevo fatto a Carla, pieno di una certa soddisfazione. Sapevo di essere stato duro ma sapevo anche che a Carla era piaciuto. Quanto le fosse piaciuto non ne ero certo ma ero certo che non avrebbe più detto nulla al marito di Maura, che era la cosa che mi interessava più. Erano appena le 8.30 del mattino e sentii squillare il campanello. Io mi volevo rigirare nel letto ancora ma che cazzo di domenica ad agosto ma che palle. Lo squillo era continuo e io non avevo intenzione di aprire. Finalmente il rompipalle aveva cessato di rompere i coglioni. Mi tranquillizzo e chiudo gli occhi ma a quel punto sento lei Carla che urla: te decidi ad aprì a testa de cazzo…. Apri la porta, apri stronzo e una serie di manate sul muro. Urla il mio nome, ce l’ha proprio con me. Non contenta passano pochi minuti e risuona il campanello. In mutande per come sono salto dal letto arrivo alla porta la apro e la faccio entrare. Penso che è pazza e gli e lo dico… Sei pazza, pazza, con tua madre ma che cazzo fai e lei scoppia a ridere. Mia madre torna oggi pomeriggio l’ho accompagnata ad una gita della chiesa. Ride in modo nervoso, sembra fuori di se. Anzi più la sento ridere più capisco che è fuori di se. Mi prende e mi spinge verso la porta. Fortuna che prendo le chiavi di casa, facciamo un piccolo corridoietto delle scale e sono davanti casa sua apre mi spinge dentro e mi abbranca cercando di ...
    ... divorarmi la bocca. Mi spinge ancora siamo i camera da letto, quella camera da letto separata dalla mia da un muro. Si spogli a e mi assale sono sul letto e lei è sopra di me ride e mi spoglia senza complimenti e adesso fammi salire su mi dice. Io mi stendo e la sua massa di carne mi sale sopra e inizia a cavalcarmi mentre tutto si muove, il letto cigola in maniera invereconda e le sue poppe penzolano come due pendoli mentre io li fermo e inizio a strizzarli. Si era impalata da sola, non si muoveva benissimo ma ci metteva energia e impegno. Aveva chiuso gli occhi segno che era tutta concentrata e io la facevo roteare con il bacino cercandole di insegnarle il giusto ritmo. Le ciurravo i capezzoli e le mungevo le tette mentre la vendemmia era iniziata Carla andava di liquidi a non finire e io ero già bagnato per tutta la cintola e la pancia. Si sentiva lo sciabordio nello smorza candela come fosse una barca in alto mare più lei saltava più il rumore dei liquidi si faceva intenso e il ritorno sul cazzo dava la sensazione di un tuffo continuo. Cercava i miei baci voleva le mie carezze rudi. Era molto più sicura del giorno prima ma nonostante fosse sopra aveva quel carattere di passività che le apparteneva evidentemente. Ansimava e gemeva, voleva essere dominata e io capii che dovevo sottometterla. Spinsi a fondo e nonostante fosse sopra lei in poco tempo iniziai io a sbatterla. Il mio ritmo era superiore, la feci spostare di fianco senza uscire da lei e così le cose furono equilibrate. ...
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