1. Claudia, la giovane albanese


    Data: 29/06/2022, Categorie: Erotici Racconti Racconti Erotici, Tradimenti Autore: 1945, Fonte: RaccontiMilu

    ... doveva provarli nel camerino e le commesse ridevano a sentire i miei salaci commenti, ma sapevano che eravamo marito e moglie. Abbiamo persino provato anche lo scambio di coppia presso un privèe, ma era stata un’unica, insoddisfacente, esperienza mai più rifatta. Insomma sessualmente eravamo stati bene insieme sino agli anni del “decadimento”. Come detto mi ero sopito, ma vedere una giovane e bella ragazza girare per casa abbigliata con un grembiulone che nulla sottraeva alla mia immaginazione mosse il mio piccolo “amico”. Fantasticai che sotto non indossasse nulla, o quasi, e ciò risvegliò la mia voglia sessuale da anni insabbiata. Realizzai che a sessantacinque anni ero ancora, almeno mentalmente, attivo sessualmente e se mi limitavo a saltuarie seghe era sicuramente per la mancanza di stimoli. Non mi andava di andare prostitute, non l’ho mai fatto nemmeno da giovane. E poi non ne avevo il bisogno; oggi invece pur avendo il bisogno pensavo che il pagare mi impedisse il piacere. Iniziai ad immaginare mentre facevo finta di leggere il giornale, seduto sulla mia poltrona preferita, situazioni erotiche con Claudia. La guardavo fare le pulizie e con la mente divagavo curando i suoi movimenti. Mi immaginavo le sue tette nude sballottare libere sotto il lungo grembiule. E sotto il grembiule “vedevo” i peli sul pube chiedendomi se quelle trasparenze che “vedevo” indossate fossero mutandine o tanga. Ogni qual volta si piegava per raccogliere qualcosa, o pulire, il mio sguardo ...
    ... seguiva la sua curva della schiena sino a scendere alla sferica protuberanza di quel bel tondo sederino. Più giù vedevo l’orlo del grembiule tirato verso l’alto; come avrei voluto metterci sotto testa e mani. Una volta era talmente preso nelle mie fantasie che lei colse un sorriso sulle mie labbra. Mi disse; sono contenta di vederla sorridere, a cosa pensa? Ed io: alla mia bella gioventù. Nel tempo entrammo in confidenza. La confidenza che ci può essere tra un uomo di oltre sessanta anni ed una ventenne. Le proposi di pranzare insieme così ci saremmo fatti compagnia. Stare a tavola da soli guardando la tv o leggendo il giornale non è simpatico. Sapeva cucinare decentemente e mi raccontò che sin da piccola la mamma le aveva insegnato cosa fare. Erano pranzi leggeri, ma nutrienti. Solitamente un piatto unico seguito dalla frutta e dal caffè. Io da antica abitudine ad ogni pasto bevevo un bicchiere di vino mentre lei si limitava alla sola acqua. Mi diceva che non beveva quasi mai alcolici salvo che in occasioni particolari, per esempio durante gli incontri con amici e/o parenti per feste comandate o incontri gioviali. E comunque beveva solo vino bianco. Per non privarmi di bere un bicchiere di vino insieme iniziai a mettere a tavola solo vino bianco, quello che piaceva a lei: il prosecco. Alla fine riuscii a convincerla . Un bicchiere di prosecco a pranzo con me. Devo dire che era vero quel che diceva :quel solo bicchiere per pasto le faceva diventare rossicce le gote e le ...
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