1. Video pt.2


    Data: 28/06/2022, Categorie: Racconti sull'Autoerotismo, Voyeur Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    Già, eccomi di nuovo. Strano? No, per niente. Ormai mi conosco e penso che anche tu mi abbia inquadrato a sufficienza da capire che il mio ritorno qui sarebbe stato solo una mera questione di tempo. Oggi però, voglio qualcosa di breve.Navigo tra le immagini, alla ricerca di qualcosa di congeniale, scorrendo senza fretta la moltitudine di files che mi si parano davanti, alcuni decisamente espliciti, altri relativamente innocenti, altri ancora curiosamente maliziosi, decisamente eccitanti.Poi lo trovo. Premo il tasto di riproduzione.
    
    Il primo suono e la prima immagine sono una cosa sola: acqua che scorre.Una doccia, decisamente spaziosa. Il tuo corpo fa capolino in una carrellata che lo espone brevemente. Sei girata di schiena sotto il getto, i capelli neri sciolti sulle spalle, la pelle scura e lucida bagnata dall’acqua scrosciante. Farai sesso? Ti toccherai? Non lo so. So solo che io non ho mai fatto nulla sotto una doccia a parte qualche carezza tutt’altro che innocente e involontaria…Sei bella. Più di quanto io voglia ammettere. Forse per mero orgoglio continuo a respingere l’idea.Forse é solo la consapevolezza di quanto siamo differenti sebbene simili a frenarmi.Forse non dovrei. Forse.Ti giri, i seni fieri che sfidano la gravità, il viso sorridente. Con lentezza esasperante, apri le gambe, toccando la fonte del tuo piacere. Lo fai talmente piano da far credere che tu abbia paura di lasciarti andare, di risvegliare la tua parte più selvaggia e forse più vera.O forse, ...
    ... vuoi solo prolungare il momento, strappare al godimento un istante, come per rivendicare una sovranità sulle tue pulsioni prima di assecondarle.Mi tocco anche io. Lentamente. Come a voler condividere l’estasi con te.Le dita affondano tra le gambe, accarezzano le grandi labbra, le aprono, esponendo la rosata beltà all’impudico e lascivo sguardo. Sorridi di nuovo. Poi, affondi un dito dentro le tue scurissime pieghe roventi. L’acqua ora ti ruscella addosso, tant’é che sei seduta. Il tuo gemito si perde nello scrosciare della doccia, ma la tua espressione non necessita alcun accompagnamento sonoro.Manipolo piano il pene, anche io con esasperante lentezza, imponendomi di segurti.Anche se so che, come le altre volte, il mio sarà un rito solitario.Ma non m’importa. Non ancora, almeno.Il dito affonda di nuovo dentro di te, sino alla nocca. L’acqua smette di scrosciare. Il tuo gemito e quelli che seguono sono la sola colonna sonora della situazione, il tutto mentre le dita divengono due e le acque dentro di te ruscellano fuori, verso il pavimento a gocce prima e poi in un fiotto.Non ti é bastato. Io lo so e anche tu.Inarchi la schiena mentre, sdraiata a gambe aperte come l’ultima delle troie, ti masturbi quasi ferocemente, in un delirio estatico. Adori questa cosa, lo vedo.Qui non c’é nessuno. Solo tu e il tuo piacere. E tu adori quello che ti stai infliggendo.Anche io lo adoro. Continuò con la sega, lentamente. Tu afferri qualcosa fuori inquadratura.Un dildo bianco, non di forma ...
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