1. I Gessetti della Strega ( "heartache tonight" )


    Data: 25/06/2022, Categorie: Etero Autore: Samael, Fonte: EroticiRacconti

    ... erano barbarie.
    
    “Dai, prendi un bicchiere!” o “li hanno inventati i bicchieri sai?” o quello più assurdo “così poi io mi devo bere i tuoi sputi!”.
    
    Che cavolo, mi baci e ti fa schifo bere dove bevo io??? (e avrei potuto essere più volgare, ma rimaniamo sul “mi baci”)
    
    Ripensando a quelle assurde microdiscussioni con Laura, andai a prendere il telefono, sicuro che fosse Gian, e stupendomi di trovare subito la risposta di Rebecca.
    
    “Tutto ok! Ora io e Pablo ci stiamo preparando la cena.”
    
    Passammo qualche ora a messaggiarci come due ragazzini.
    
    Scoprii che il suo uomo aveva un ristornante con un socio, il fine settimana c’era più gente e solitamente passava il sabato e la domenica sera da sola o con l’amica che le aveva affidato Pablo. Che però questa settimana era andata a fare una gita romantica.
    
    Scoprii che stava con quest’uomo da 10 anni.
    
    Poi le feci la proposta indecente.
    
    “Ma se anziché mandarci messaggi ci vedessimo? Io non ho niente da fare, tu nemmeno. Non è più comodo?”
    
    La spunta del consegnato e letto e la mancanza dello “sta scrivendo” mi fece credere d’aver esagerato.
    
    Vabbeh chi se ne frega, pensai, potevo sempre tornare indietro e cambiare quel momento se non avesse portato a niente di buono.
    
    Iniziavo a prendere una pericolosa confidenza mentale con la magia di quei gessetti. Forse è per questo che la zingara m’aveva specificato di usarli bene.
    
    Forse non erano i primi che distribuiva e forse quelli prima di me ne avevano abusato ...
    ... senza guadagnarci nulla di buono.
    
    Sembrava una strana partita d’azzardo con il destino. E io odio perdere.
    
    “Solo una birra…” scrisse Rebecca.
    
    “Prometto che non ti rapisco” scherzai.
    
    Ci trovammo davanti ad un Irish Pub un’oretta e mezza dopo quel mio ultimo messaggio.
    
    Quando ci siamo seduti a uno dei tavoli per due e si è tolta il cappotto mi è immediatamente tornata vivida l’immagine delle mie mani che l’accarezzavano raggiungendo i suoi seni, che in quel preciso momento erano coperti da un maglione di lana rosa. Non era scollato, anzi era molto semplice, non si era certo vestita o truccata per essere sensuale. Eppure riusciva ad esserlo in ogni caso!
    
    Con i capelli castani lunghi ed appena mossi sulle punte stava ancora meglio che con quei bizzarri capelli rosa.
    
    E quegli occhi scuri, dio quelli mi devastavano ogni volta che incrociavano il mio sguardo!
    
    Ordinò una Kilkenny e io le feci compagnia.
    
    La musica alta e il trambusto di quel pub sembrarono sparire. Rebecca e io iniziammo a parlare di una miriade di argomenti diversi, saltando da uno all’altro senza il problema di non capirsi o annoiarsi.
    
    Film, musica, libri, parentesi di vita, battute…
    
    Il tempo volò, e la mezza pinta che lei era intenzionata a prendere per poi tornare a casa fu seguita da una seconda.
    
    Io stavo così bene che mi ero completamente dimenticato il malessere che avevo fino a prima di sedermi in quel pub con lei.
    
    “Quindi anche quelli come te vengono lasciati?” disse ...