1. I Gessetti della Strega ( "heartache tonight" )


    Data: 25/06/2022, Categorie: Etero Autore: Samael, Fonte: EroticiRacconti

    6.
    
    Intorno alle 18:40 ho ricevuto la chiamata di Gian, che mi voleva proporre d’andare a vedere il partitone del sabato sera a casa, davanti a due pizze d’asporto.
    
    In quei sei mesi, avere il migliore amico single convinto e puttaniere per vocazione mi aveva salvato non pochi week end.
    
    In realtà io e lui in quei sei mesi avevamo ritrovato quell’amicizia simbiotica dei vecchi tempi che la mia relazione con Laura aveva un po’ raffreddato.
    
    Però ancora non mi sentivo così bene da avere una gran voglia di uscire di casa.
    
    Sospettavo quasi che i gessetti non c’entrassero nulla, e che magari mi stesse venendo qualche malanno stagionale, o che mia madre avesse tentato di avvelenarmi con le sue lasagne.
    
    Declinai l’invito, dicendogli che stavo da schifo e per una qualche ragione lui pensò che avessi un appuntamento.
    
    “Ma con chi dovrei avere un appuntamento scusa? te lo direi!”
    
    “Leo... casualmente Laura torna in città per le vacanze di Natale e tu stai male? Daaai… io mica lo dico a nessuno che ti scopi ancora la tua ex eh!”
    
    “Ma che ne so io che Laura è in città scusa?”
    
    “Ma se me l’hai detto tu settimana scorsa?!?”
    
    “Io?!?”
    
    “Guarda che tu oggi sei preso proprio male eh!”
    
    “Comunque, no. Non mi devo vedere con nessuna, tantomeno con Laura e se non ti fidi puoi venire a farmi le coccoline tu” scherzai.
    
    Questi piccoli cambiamenti nel passato avevano portato lasciarmi all’oscuro di cose capitate nella mia vita. Era angosciante non sapere esattamente se ...
    ... quello che sapevo era ancora… vero.
    
    Sapevo che Laura era in città? Ero stato io a dirglielo?
    
    “Figurati se vengo a farti da infermiere! Sei troppo barbuto per le mie coccole!”
    
    “Non sai che ti perdi, zoccola!” scherzai.
    
    “Minchia fai schifo!” rise “Se non trovo di meglio da fare ti vengo a portare il brodo di pollo.”
    
    Rimanendo sdraiato modello larva sul divano, cercai sul telefono qualche traccia della notizia di Laura in città.
    
    Mi aveva chiamato? Me l’aveva scritto in un messaggio? Cosa ci eravamo detti? Com’eravamo rimasti d’accordo? Che ci saremmo visti? Sentiti?
    
    Odiavo non conoscere di frammenti della mia esistenza.
    
    Nell’elenco delle chiamate in entrata trovai una telefonata di Laura. Eravamo stati al telefono 34 minuti.
    
    Sono tanti 34 minuti di conversazione! 34 minuti di cui ignoravo il contenuto.
    
    “Che casino!” pensai, sognando di avere poteri jedi che riuscissero a portarmi una bottiglia d’acqua dal frigo alla mia mano senza che dovessi muovere un solo muscolo.
    
    “Tu e Pablo siete arrivati a casa sani e salvi?”
    
    Già che avevo il telefono in mano, ne approfittai per mandare un messaggio a Rebecca.
    
    Così, giusto per farmi vivo. Certo che non m’avrebbe risposto subito abbandonai il telefono sul divano ed andai in cucina a prendermi quell’acqua.
    
    Sentii la suoneria dei messaggi mentre stavo in piedi davanti al frigo a bere a collo un lungo sorso d’acqua.
    
    Il bello d’abitare da soli è poter fare cose come queste. Piccole cose che per Laura ...
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