1. Aprile 2020


    Data: 23/06/2022, Categorie: Lesbo Autore: Adelina69, Fonte: EroticiRacconti

    Oggi è davvero una bella giornata, decido che a fare la spesa ci andrò io.
    
    Mia mi rifila una lista che sembra un trattato di non belligeranza tra due nazioni che sono in guerra da dieci anni.
    
    Rassegnata avvio l’auto e percorro i pochi chilometri in mezzo alla campagna che mi separano dal supermercato.
    
    C’è un bel sole, tutto sembrerebbe andare per il meglio, non fosse che per tutto il tragitto non incontro anima viva.
    
    Arrivo a destinazione ed entro nel parcheggio e finalmente vedo qualche essere vivente.
    
    Sono tutti in una lunga fila, che corre lungo il muro del capannone, per poi girare verso un lato del piazzale.
    
    Una ventina di persone, con il loro bel carrello, muniti di guanti e mascherina, penso: “benvenuti nel tempo del coronavirus”.
    
    Con calma mi bardo anche io,guanto in lattice, mascherina recuperata tra quelle che usiamo per dare il verderame.
    
    Spingendo il carrello mi incammino verso il fondo della fila e mi accodo all’ultima persona, una signora che sta armeggiando al cellulare.
    
    Metto la faccia al sole, e mi godo per qualche minuto il tepore che mi arriva, poi mi rendo conto che l’attesa non sarà breve, e inizio ad osservare la gente in fila, e mi concentro sulla signora davanti a me.
    
    Mentre tutti sono in abbigliamento molto disimpegnato, spicca per una certa eleganza, cappotto di lana loden color cammello, pantalone nero a sigaretta, scarpa nera con il tacco di media misura.
    
    E’ alta, poi si gira un pochino e vedo che è anche ben ...
    ... truccata, occhiale da sole firmato, carnagione chiara, capello tinto di rosso che tradisce una frequentazione assidua della parrucchiera.
    
    Poi si volta del tutto verso di me e noto che è robusta, non proprio grassa, ma dal cappotto aperto sul davanti fuoriesce un pò di pancia, strizzata in un maglione nero frastagliato di fili multi colorati e luccicanti.
    
    Faccio una battuta sui tempi grami, lei mi sorride e risponde a tono.
    
    Iniziamo a chiacchierare, mi pare di capire che lavora, che ha approfittato di un appuntamento li vicino per fermarsi a fare la spesa.
    
    Trascorre una mezz’ora, prima che il nostro lento incedere ci porti di fronte alla porta scorrevole che consente l’ingresso al supermercato.
    
    Quasi in contemporanea ci squilla il cellulare, sono Mia e suo marito, che vogliono sapere come procede.
    
    Poi finalmente entriamo, tiro fuori il mio trattato di non belligeranza, e mi aggiro per gli scaffali, confezioni di acqua minerale, cibo per i cani, qualche busta di verdura surgelata.
    
    La ritrovo al bancone del macellaio, un paio di battute, e poi di nuovo ognuno per la propria strada.
    
    Quando il carrello è ormai stracolmo, soddisfatta mi reco alla cassa dove la ritrovo.
    
    Vedo che entrambe abbiamo una discreta scorta di vini, lei ha anche un paio di bottiglie di super alcolici, e con il cassiere azzardo la battuta,”di questi tempi se resto senza vino per due giorni sono morta”.
    
    Pure lei, che sta a sua volta svuotando il carrello sul tappeto mobile della cassa, ...
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